Si è tenuto sabato 9 febbraio al Centro Pastorale diocesano, il primo incontro della Scuola di Pace “Carlo Urbani” edizione 2019 organizzata dalla Caritas Diocesana, dalla Fondazione Migrantes diocesana, dall’Associazione “Giustizia e Pace” in collaborazione con la Mediateca Montanari, l’Azione Cattolica diocesana, l’Associazione Banca del Gratuito, il MIR e l’Ufficio diocesano per i Problemi Sociali e il Lavoro.
Azione quotidiana. Tema protagonista dell’incontro è stato la “pace come azione quotidiana” attraverso il racconto dell’esperienza del SERMIG (l’Arsenale della Pace di Torino) che ha visto – per un imprevisto familiare l’assenza del fondatore Ernesto Olivero – l’intervento di Matteo Spicuglia, giornalista Rai e membro della Fraternità del SERMIG. Ad introdurre l’incontro è stato Luciano Benini, responsabile della Scuola di Pace diocesana, che dando il benvenuto ha illustrato il programma di questo 16esimo anno. Successivamente Andrea Paoloni, ha introdotto il relatore Matteo Spicuglia e la realtà del SERMING di Torino. Matteo Spicuglia prendendo la parola ha illustrato la nascita e l’esperienza dell’Arsenale della Pace attraverso un video dove sono emerse tutte le attività messe in piedi in questi circa 50 anni di attività.
Sermig. “Il SERMING è nato da un gruppo di giovani, tra cui Ernesto Olivero, che avevano il desidero di impegnarsi concretamente e cristianamente per la Pace – ha sottolineato Spicuglia rivolgendosi ai tantissimi presenti – ed è proprio dagli anni ’60 che un ex arsenale militare di Torino ha iniziato a trasformarsi in un arsenale di Pace”. Ha proseguito il giornalista – “Ernesto e i suoi amici all’epoca non avevano una lira ma avevano un sogno, ed è così che piano piano è cresciuta quest’esperienza di Pace con persone di buona volontà e tanta Provvidenza”.
L’Arsenale della Pace di Torino è sempre aperto, ed offre tantissimi servizi ed attività per promuovere la Pace, a sostegno dei poveri e contro le ingiustizie. In questi anni sono nate nel mondo altre due realtà simili una in Brasile e l’altra in Giordania.
“All’Arsenale della Pace cominciarono fin da subito a bussare diverse persone bisognose e così – ha proseguito Matteo Spicuglia – questi imprevisti diventarono per noi appuntamenti con Dio e impegno concreto”. “Oggi – sottolinea Spicuglia – a rispondere a questo impegno sono circa 1000 volontari al giorno che con il loro impegno portano avanti tutta l’attività del SERMING”.
Ha concluso poi – “la Pace non è uno slogan ma è un fatto. Fatti di giustizia che ognuno di noi può fare quotidianamente. Il nostro impegno per la Pace non è un ideale generico, ma è il volto che ho davanti, la lacrima che vedo”.