“È così questa nuova ondata: leggere e scrivere. Leggere e scrivere. In diretta senza attendere la notizia. Leggere e scrivere. Muro tra mura. Chicco tra spighe. Pagliuzza contro travi. Proverbi non attuali. Non sapere di amici e di altre cose. Leggere e scrivere. Non sentite?” Alla libreria “Il Catalogo” è stato presentato nei giorni scorsi l’ultimo libro di Franco d’Oreste: “Leggere. Scrivere”, un testo che ha già in nuce nuovi sviluppi e nuove pagine da aggiungere. Il pubblico ha ascoltato con vivo interesse anche perché l’autore, animato da un urgente desiderio di riassumere con parole semplici un magma palpitante di esperienze e reminiscenze intense e diversissime, è uno di quei compagni di scuola che non dimentichi.
Improvvisamente si “camuffa” per vedere la realtà, ma sotto gli abiti di Franco d’Oreste riscopri Francesco Ondedei. Alla base, oltre la cultura, la ricerca, l’attitudine alla meditazione, una sete invincibile di libertà del pensiero accompagnata da quella volontà di comunicazione dimostrata sin da bambino. A intervistarlo l’altro spirito libero di famiglia, sornione, acuto, ammiccante, partecipe, il fratello Vittorio, in arte Ruben Camillas, che ha messo in musica la stessa onda interiore di giocosa riflessione. Un incontro appassionante, vivo, intenso, quando a trent’anni dalla maturità puoi abbracciare migliaia di esperienze, vuoi farne dono, sorridi riguardando il passato e desideri sentirti interiormente libero e consapevole. Ridendo affettuosamente con quella risata inconfondibile che solo Ruben Camillas e Franco d’Oreste, o meglio Toto e Francesco Ondedei, sanno farti ascoltare.