D’accordo! Alla fine cediamo, costretti ad intervenire su richiesta dei nostri lettori, in merito alla questione della torre panoramica di piazzale della Libertà a Pesaro, inaugurata lo scorso 18 novembre in concomitanza con la Giornata Mondiale dei Poveri. Una questione marginale per la città ma che forse può aiutare a riflettere su un punto che pare sfuggito al dibattito locale. Inutile sprecare fiato sulla discutibile operazione turistica, sull’estetica o sul luogo della collocazione. Ciascun punto di vista vale una piacevole chiacchiera al bar. Tornano alla mente le critiche sulla costruzione della Torre Eiffel, quando perfino illustri intellettuali francesi, come Guy de Maupassant, inviarono una petizione al ministro dell’Esposizione chiedendo che fosse abbandonato il progetto per “l’inutile e mostruosa Torre”. Poi sappiamo tutti come finì.
In un certo senso la lezione di Eiffel ha fatto scuola anche a Pesaro. Il Sindaco ad esempio è sicuro che, una volta aperta la biglietteria, anche i concittadini più riottosi si metteranno in fila per salire nell’alto dei cieli. E come dargli torto! Ma allora? Il discorso potrebbe terminare qui se non fosse davvero diseducativo far passare l’idea che il Luna Park non toccherà le tasche dei pesaresi. A cadere nella trappola saranno proprio le famiglie della città: genitori, nonni e parenti tutti “costretti” ad accontentare figli e nipoti, forse più di una volta nel corso dell’anno. Insomma una tassa ben studiata che graverà soprattutto su quei pesaresi che sceglieranno di pagare… “liberamente”.