Tra le figure più significative che la Città di Pesaro può vantare va di certo annoverato il frate cappuccino P. Giuseppe Bocci da Sant’Elpidio a Mare, morto il 23 novembre 1974, dopo aver trascorso ben 46 anni nel convento pesarese, durante i quali ebbe l’ispirazione di fondare l’Opera delle Vocazioni dei Cappuccini marchigiani, la «Casa Francescana» di via Guidi e l’Istituto Secolare delle Volontarie Francescane delle Vocazioni. Nel 1995, in considerazione della fama di santità che riscuoteva presso i fedeli, la Chiesa ne avviò il processo di Beatificazione. Nello stesso anno le sue spoglie mortali furono traslate dal cimitero cittadino alla chiesa dei Cappuccini di Pesaro, nella prima cappella a destra.
Beatificazione. Proprio in questa chiesa, domenica 25 novembre alle ore 16.00 avrà luogo l’inaugurazione della nuova sede del Museo a lui dedicato. Per l’occasione interverranno, fra gli altri, il Ministro Provinciale dei Frati Cappuccini delle Marche, P. Marzio Calletti, e il Sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, accompagnato dall’Assessore Comunale Luca Bartolucci. L’evento sarà preceduto dalla S. Messa, che sarà celebrata alle ore 11.45 dal Ministro Provinciale e animata dall’Associazione «Fraternità San Francesco», avente sede proprio presso il convento dei Cappuccini di Pesaro. L’origine del Museo di Padre Giuseppe Bocci risale ai primi anni del Duemila, quando l’allora Direttore dell’Opera delle Vocazioni, P. Damiano Angelucci, e il Vice Postulatore della Causa di Beatificazione, P. Mario Pigini, ritennero conveniente predisporre un’esposizione degli oggetti appartenuti al Servo di Dio all’interno della «Casa Francescana», costruita grazie alla generosità di tante persone che credettero nella bontà dell’iniziativa di Padre Giuseppe Bocci. Da allora molteplici circostanze hanno concorso a maturare l’idea che fosse opportuno trasferire il Museo nella chiesa dei Cappuccini e precisamente nel luogo in cui è collocata la tomba di Padre Bocci, creando così un unico ambiente accessibile da chiunque durante l’orario di apertura della chiesa. Pertanto, il visitatore, nella stessa occasione, ha la possibilità sia di pregare presso la tomba del Servo di Dio – magari per chiedergli di intercedere presso il Signore un miracolo, necessario per la Beatificazione — sia di prendere visione dello spazio museale, il quale, benché di superfice ridotta rispetto alla sede primitiva, è comunque capace di contenere gli oggetti maggiormente significativi.
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Come omonimo mi congratulo e vi riavocordo anche un mio avo tale padre Anastasio Bocci fratello cappuccino di Carmignano Prato