Sabato 29 settembre alle ore 19 nella chiesa di S. Lorenzo Martire a Tavullia, Luigi Signoretti sarà ordinato diacono permanente dall’Arcivescovo mons. Piero Coccia. Tavulliese doc, 51 anni, Signoretti è da sempre impegnato nell’Azione Cattolica dove ha imparato il valore della formazione permanente e della collaborazione con i sacerdoti all’apostolato, mentre il suo servizio lo svolge soprattutto in parrocchia e nella Comunità Pastorale. Sono 14 attualmente i diaconi permanenti in diocesi ed altre 6 persone stanno svolgendo il cammino di preparazione.
Luigi come mai hai scelto la strada del diaconato permanente?
Negli ultimi anni mi rendevo sempre più conto che i servizi che svolgevo per la mia parrocchia non bastavano più e, grazie al percorso di discernimento vocazionale, ho capito che il Signore mi stava chiamando ad un servizio più forte. La scelta però non è stata immediata perché avvertivo due grossi timori. Anzitutto la mia condizione di salute, visto che dal 1994 convivo con la sclerosi multipla. In conseguenza di ciò, siccome è il Vescovo che sceglie a quale servizio indirizzare il diacono, ero preoccupato di non poter offrire tutto me stesso.
Quando hai superato questi ostacoli?
Quando ho capito che avrei comunque offerto tutto di me, compresa la malattia. Il diacono infatti può servire la comunità in tanti modi. E devo ringraziare alcuni amici che mi hanno fatto capire che la mia malattia può servire come testimonianza. Persone speciali come don Marco Di Giorgio, don Lorenzo Volponi che è anche il mio assistente spirituale, don Giuseppe Signoretti, Don Cesare Stefani, con cui sono cresciuto, l’Arcivescovo, don Stefano Brizi…
Quale percorso formativo hai seguito?
Un percorso di circa 4 anni che, anche attraverso alcuni corsi dell’Istituto di Scienze Religiose, seguito da Don Marco Di Giorgio, mi ha portato a ricevere prima il lettorato e poi l’accolitato insieme ad altri nove laici provenienti da varie comunità parrocchiali pesaresi. Era l’8 febbraio 2015.
Quali sono i tuoi pensieri alla vigilia di questo importante Sacramento?
I pensieri sono tanti ma il più grato è per la mia famiglia, che per prima mi ha fatto conoscere Gesù accompagnandomi ai sacramenti. Ringrazio infinitamente mia mamma Maria Luisa Ruggeri, che per prima nella famiglia e nel lavoro mi ha mostrato il servizio quotidiano ai piccoli e agli anziani e che mi segue ancora con tanto affetto, mio papà Pietro e mio fratello Paolo che ora mi seguono dal Cielo.
1 commento
Gigi sono orgoglioso di esserti amico.Grazie per la tua vita