L’arcidiocesi di Urbino – Urbania – Sant’Angelo in Vado, tramite l’Associazione onlus “Fraternità e Servizio”, della Caritas Diocesana, il 30 maggio, ha accolto nella parrocchia di Cristo Re di Trasanni una mamma sudanese che ha vissuto nei campi profughi del Sud Sudan e dell’Etiopia, ed i suoi 7 figli che hanno dai 20 ad un anno di età.
L’invito del Papa È noto che varie diocesi e parrocchie, a seguito del caldo invito del Papa, hanno aderito al progetto della Comunità di Sant’Egidio e della Conferenza Episcopale Italiana, usufruendo dei fondi dell’8 x 1000, ad accogliere famiglie disastrate dalla guerra. Anche il nostro Arcivescovo, con quella sensibilità che gli è propria, ha condiviso la proposta dell’Associazione Caritas e la disponibilità della parrocchia di accogliere una famiglia. A presentare la famiglia sudanese è stato il prof. Paolo Motozzo, responsabile della Comunità di Sant’Egidio, docente all’Università di Urbino.
La Caritas Da parte delle responsabili della Caritas diocesana e anche da parte di tanti della comunità trasannese, c’è stata una gara di solidarietà per rendere benefica l’accoglienza, perché c’è la convinzione che questa mamma con i suoi sette figli, alla quale è stato ucciso il marito in un agguato, ha un nuovo cammino da percorrere e se prima ha combattuto per sopravvivere ora dovrà imparare a vivere con dignità, tenerezza di madre e fierezza di figlia di Dio. Per assolvere questo impegno non basta l’alloggio, il vestire, il mangiare, ma è necessaria un’assistenza costante. Noi non riusciremo mai a comprendere la tragedia della guerra, della povertà, della tirannia, che ha colpito questi nostri fratelli e queste nostre sorelle, sino ad essere considerati cose da sfruttare in ogni maniera sino ad essere venduti come merce, sui mercati.
L’impegno Il gruppo dirigenziale Caritas diocesano e la Comunità trasannese si sono messi subito al lavoro con grande impegno per quanto concerne la conduzione della famiglia a iniziare dalle cose minime come la preparazione dei cibi, l’uso dei vari strumenti che la tecnica offre in aiuto alla casalinga, il modo della stessa consumazione dei pasti. Grande impegno per l’insegnamento della lingua italiana. L’incaricata parrocchiale Caritas, con la sua lunga esperienza d’insegnamento alla scuola primaria, si è messa subito al lavoro e, nella biblioteca parrocchiale, accoglie mattina e pomeriggio i ragazzi per aiutarli ad imparare l’italiano.Bisogna dare atto a quelli della comunità trasannese che vengono a contatto con i nuovi arrivati, per la loro benevola accoglienza al progetto Caritas e l’interesse a conoscere come potrebbero venire in aiuto della famiglia ospitata. Un fatto positivo che rappresenta un vivo segno di speranza per una nuova cultura che è necessario ramificare in tutti i settori del vivere civile, perché solo così si può pensare a un avvenire di pace e di prosperità.