Invenire
DI IVANO DIONIGI
Collocati – come ci vedeva il Petrarca – sul crinale del monte, “con lo sguardo rivolto contemporaneamente avanti e indietro (simul ante retroque prospicientes), abbiamo il compito di invenire, “scoprire”: nel duplice significato di “trovare” e recuperare con la memoria quanto abbiamo lasciato alle spalle e dimenticato, e di “inventare” e costruire quanto la vita chiede a ognuno di noi. Nel segno della memoria e del progetto. Lontani da ogni manicheismo, che ci pone l’alternativa tra passatismo cadaverico e futurismo dissennato, dobbiamo capire che le azioni di quel capitale che chiamiamo vita le deteniamo non solo noi ma le detengono anche i trapassati, coloro che ci hanno preceduto, e i nascituri, coloro che verranno dopo di noi. Un modo per orientarci in questo presente, sempre più privo di un centro e di una misura, sta proprio in questo: nel confrontare e coniugare la lezione dei classici, dei padri e dei maestri con le domande dei contemporanei, dei figli, degli allievi.