Sabato 26 maggio 2018 è stata per Marotta una giornata molto speciale! Il giubileo della Parrocchia di San Giovanni.
A raccontare l’avvenimento è la professoressa Ersilia Riccardi, presidente del Circolo Culturale Marotta, che ha introdotto le celebrazioni commemorative distinte in due momenti: il primo nel teatro parrocchiale, dove il Vescovo Armando ha sottolineato l’importanza delle parrocchie per le comunità. Così ci si è soffermati a lungo sulla figura del primo Parroco di Marotta don Alberto Renzoni un pioniere per quegli anni.
Don Alberto. Quarantasette anni intensi e difficili. Per tutta la vita ha condiviso gioie e sofferenze, battesimi, matrimoni e funerali, con tante famiglie che erano la sua grande famiglia. La sua vita semplice e umile è stata invece una presenza straordinaria per la vicinanza alle persone e la fedeltà costante al servizio religioso nonostante le difficoltà economiche del tempo e il periodo difficile e sofferto della guerra. Fino agli anni 50 il suo ambito parrocchiale partiva dai territori del Fiume Metauro e arrivava fino al Cesano, solo con l’istituzione della seconda Parrocchia, quella di San Giuseppe, Diocesi di Senigallia, il suo ambito d’azione venne ridotto. Territorio vasto ma a quei tempi Marotta era come una grande famiglia, tutti si conoscevano e il dialogo e le voci circolavano meglio di adesso. Dopo aver lasciato la Parrocchia nel 1967 si ritirò in un appartamentino accanto alla chiesa, ma gli ultimi anni li passò a Roma, dalla sorella. Alla sua morte, nel 1976, è tornato alla sua terra ed è sepolto nel cimitero di Fano.
Testimonianze. Toccanti le testimonianze di due suoi nipoti, don Franco e don Sandro Amatori, sacerdoti anch’essi, arrivati per l’occasione da Roma. Conoscevano tanti parrocchiani non solo perché erano soliti trascorrere le loro vacanze estive dallo zio don Alberto ma anche perché sfollati a Marotta nel periodo della guerra. Conoscevano tanti parrocchiani non solo perché erano soliti trascorrere le loro vacanze estive dallo zio don Alberto ma anche perché sfollati a Marotta nel periodo della guerra.
Intitolazione. Il secondo momento ha riguardato l’intitolazione del piazzale antistante l’Istituto comprensivo “Faà di Bruno” a don Alberto. Oltre ai due nipoti sacerdoti, era presente il fratello maggiore Carlo, con due figlie sposate, i relativi mariti e figli. Presenti le autorità militari, civili, religiose, la vicepreside e i docenti della Scuola, gli alunni e tanta gente comune. Dopo il discorso del Sindaco di Mondolfo – Marotta Nicola Barbieri, la scopertura della targa, la preghiera del vescovo, la benedizione e i ringraziamenti di rito l’evento si è concluso dopo i ringraziamenti con i canti degli alunni.