Questa è la storia di un eroe pesarese che ha rischiato di essere dimenticato dalla sua città. Stiamo parlando di Raoul Achilli, Medaglia d’Oro al valor militare caduto sul fronte russo nella battaglia di Nikolajewka il 26 gennaio 1943 a soli 21 anni. E pensare che di lui si trovano tracce in alcuni importanti libri ed il comune di Legano gli ha dedicato una piazza e lo celebra ancora oggi con il massimo riguardo. A Pesaro esiste una piccola via nel quartiere di Villa Fastiggi ma a riconsegnare alla città la storia di questo ragazzo classe 1921 è stato Luigi Perugini, Capo Gruppo dell’Associazione Nazionale Alpini (sezione di Pesaro).
Targa. Sabato 2 giugno alle ore 9.15, in occasione della Festa della Repubblica, è stata scoperta una targa commemorativa in via Fattori 17, là dove il 19 giugno 1921 era nato il giovane eroe pesarese. Per l’occasione giungeranno da ogni parte d’Italia ben 25 membri della famiglia Achilli, dalla Lombardia ma anche dalla vicina Urbania dove ancora risiedono alcuni parenti. Alla cerimonia di scopertura della targa saranno presenti le massime autorità locali, civili, militari e religiose. Alle ore 11.30, secondo quanto chiesto dalla famiglia, verrà celebrata una Santa Messa nella chiesa dei Servi di Maria per Raoul Achilli e per tutti gli alpini caduti delle varie guerre. Per Pesaro si tratta dell’unica Medaglia d’Oro (M.O.) della seconda guerra mondiale mentre per la prima guerra mondiale vanno doverosamente ricordati Franco Michelini Tocci (M.O.) ed Ettore Martini (M.A.).
Russia. Ma chi era Raoul Achilli? A ricordarlo per primo è il Bollettino Parrocchiale di San Vittore Olona: “Il 26 gennaio 1943 sul fronte russo è caduto da prode il sergente maggiore degli alpini Raoul Achilli del glorioso battaglione Edolo della Divisione Tridentina”. Di lui ne parla anche il comandante del V Reggimento Alpini secondo cui “Tutto il Reggimento gli deve essere riconoscente, perché se noi siamo vivi lo dobbiamo in parte alla sua resistenza”. Altre tracce importanti si ritrovano nelle pagine di Giacomo Agrati (“Quelli della neve – Milano 2001) dove si racconta che la famiglia di Raoul era originaria di Pesaro ma si era trasferita a San Vittore Olona negli anni Trenta e, pochi anni dopo a Legnano. Sergente maggiore nel Battaglione “Edolo”, V Reggimento alpini – Divisione Tridentina, Raoul è tra i protagonisti della battaglia più cruenta a Nikolajevka. Morirà all’attacco di posizioni russe ma prima fu ferito più volte mentre continuava a coordinare con i suoi uomini altri attacchi. Le motivazioni della medaglia d’oro parlano di “nobile sacrificio e singolare valore”.
Rigoni-Stern. Conosciamo il suo valore e la sua umanità ma anche la profondità della sua cultura grazie alle pagine del “Sergente nella neve” (edizioni Corriere della Sera, 2003) di Mario Rigoni Stern: «Anche Raoul mi ha lasciato quel giorno. Raoul, il primo amico della vita militare. Era su un carro armato e nel saltar giù per andare ancora avanti, verso baita ancora un poco, prese una raffica e morì sulla neve. Raoul, che alla sera prima di dormire cantava sempre “Buona notte amore mio”. E che una volta, al corso sciatori, mi fece quasi piangere leggendomi “Il lamento della Madonna” di Jacopone da Todi».