Le Marche sono state la prima tappa per la Presidenza Nazionale di Azione Cattolica che ha in programma di incontrare tutte associazioni diocesane d’Italia attraverso dei momenti regionali. Un’esperienza già sperimentata che vuole essere un’occasione di incontro, confronto, conoscenza del territorio con uno scambio reciproco e “personalizzato”.
Alleanze. Presso il Centro Giovanni Paolo II di Loreto sabato 12 maggio mattina hanno dato l’avvio gli assistenti diocesani con con il Vescovo Gualtiero Sigismondi. Nel pomeriggio l’invito era rivolto ai consigli diocesani. La Presidenza ha proposto alcune brevi sollecitazioni a cui sono seguiti scambi di opinioni, sottolineature, domande da parte dei presenti. Alcune parole sono risuonate ripetutamente: creare alleanze, essere insieme per l’insieme, offrire luoghi e tempi di incontro per prendersi cura della propria persona e della realtà in cui si è inseriti. Le alleanze sono garanzia di memoria che porta con sé la responsabilità della cura, della vita che c’è, ed ha bisogno di essere tirata fuori. Declinazioni attuali della Chiesa del Concilio e dell’Evangelii Gaudium, piste di riflessione, sguardi e prospettive capaci di respiro, perché la vita della Chiesa entri nella vita delle persone e si instauri una comunione profonda tra la Chiesa e il mondo.
Relazioni. Quello della tessitura di relazioni e legami è stato il motivo di fondo anche della seconda parte del pomeriggio nel dibattito pubblico “generare processi per costruire il bene comune” con il presidente nazionale Matteo Trufelli e Stefano Mastrovincenzo, presidente IAL nazionale, già segretario regionale CISL.
Per generare processi, nell’approccio generale offerto da Trufelli, c’è bisogno di alcuni atteggiamenti di fondo: fatica, tempi di maturazione, fiducia negli uomini, assumersi le questioni nella loro interezza, senza scorciatoie, disporsi con l’animo del maratoneta. Cittadini capaci di reggere questa responsabilità, consapevoli, capaci di farlo insieme ad altri: così può essere riassunto l’impegno dei laici cristiani, e dell’AC in primis. Comprendere quali processi accompagnare, cercare punti di convergenza per un terreno comune su cui continuare a costruire. Mastrovincenzo ha parlato delle Marche come di una realtà ormai in linea con le tendenze medie del resto d’Italia che presenta un“futuro incollato al presente”, un contesto vulnerabile, debole e incerto. Anche per lui la tessitura di relazioni, legami, è la strada generativa; al contrario populismi e individualismi bloccano i processi.
Motivazione. Domenica 13 maggio è stato il momento dei presidenti parrocchiali e degli incontri tra settori. Anche l’Azione Cattolica delle diocesi di Pesaro, Urbino e Fano si è resa presente in vario modo ai diversi appuntamenti. Cosa ci si porta a casa da momenti come quello appena vissuto? Respiro di Chiesa, rinnovata motivazione, sguardi nuovi con cui guardare le singole situazioni, sinergie possibili tra le diverse realtà della Regione, la consapevolezza che le indicazioni non cadono dall’alto ma vanno costruite nelle concretezza, ma farlo insieme ha un valore ed è una necessità.