È una verità antica come il tempo: quando un uomo prende in mano un sogno, un sogno di valore, un sogno in cui crede e per il quale è disposto a mettere in gioco tutto se stesso, possono accadere cose grandi, ma grandi davvero.
Robert era così. Aveva un sogno. Voleva riunire tutti i ragazzi sotto un’unica bandiera, un’unica Legge, una sola fratellanza, su solide fondamenta di lealtà, impegno, carattere, servizio al prossimo; voleva dar loro un obiettivo, un obiettivo importante, qualcosa per cui valesse la pena spendere tempo ed energia.
Metodo Scout. Forse è per questo che il metodo Scout ha funzionato, che non si è perso negli anni. Perché in un mondo dove, oggi come allora, sembra che abbia la meglio il più furbo e chi riesce ad aggirare le regole, propone l’impegno, la costanza e la consapevolezza di potersi sempre migliorare.
Robert ancora non poteva saperlo, ma sarebbe stato soltanto l’inizio di una storia straordinaria.
Noi scout FSE del gruppo Fano I oggi celebriamo la grandezza di quel sogno. Un sogno che ha oltrepassato gli anni, le guerre, tutti gli ostacoli e che dal 1917 ci riunisce ancora, nei colori di un fazzolettone, tra le parole di una Legge, attorno ad una Croce su un sentiero di montagna: un’eredità da proteggere che ci spinge ogni anno a ripartire, a “sporcarci le mani”, consapevoli di essere sempre in partenza, a otto anni come a cinquanta.
E celebriamo questi cent’anni di scoutismo nella maniera che sarebbe piaciuta al nostro fondatore: con un’avventura.
Campo di Gruppo. Il 28 aprile le branche verde (Guide ed Esploratori) e rossa (Rover e Scolte) partiranno alla volta della base nazionale Brownsea di Soriano; il giorno successivo li raggiungeranno Lupetti e Coccinelle. Questo “Campo di Gruppo” che stiamo organizzando dall’inizio dell’anno scout, e che si concluderà il 1 maggio, rappresenta un’occasione per scavare a fondo nel nostro passato, riscoprire le nostre radici che affondano in quel lontano 1917, quando vide la luce il primo Riparto Nautico di Fano, per poter meglio comprendere ciò che siamo diventati in cent’anni di cammino condiviso, e per porre oggi delle solide fondamenta, perché chi verrà dopo possa comprendere l’importanza e la bellezza del nostro metodo, e continuare sulla via che in tanti prima di noi hanno scelto, con impegno e passione.
È per questo che durante il Campo di Gruppo vivremo alcune attività di “Sezione”, i più grandi con i più piccoli, ed anche momenti in cui ci ritroveremo tutti assieme: per far comprendere ai nostri bambini e bambine ciò che potranno diventare e quanto potranno imparare se decideranno di continuare a credere nello Scoutismo.
Non siamo mai troppo piccoli per metterci in cammino. Non siamo mai troppo grandi per fermarci.
Robert questo lo sapeva bene. Lui era così. Aveva un sogno. Oggi quel sogno si chiama Emma, Andrea, Giovanni, Beatrice. Si chiama con il nome di quanti un giorno hanno Promesso di vivere da scout, e di restare leali alla parola data; di ciascuno di quelli che al campo si sono riuniti attorno ad un fuoco e hanno cantato fino a notte fonda e si sono scoperti fratelli; di quanti hanno raccolto l’essenziale, chiuso lo zaino, allacciato gli scarponi e dato ascolto al richiamo della strada.
Da cent’anni, si chiama anche con il tuo.
Gioca, non stare a guardare.
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