Religioni, consolazione per l’anima e fuga dal corpo? Se ne è parlato lo scorso 13 febbraio nell’Aula Magna del Liceo Mamiani di Pesaro (sede campus) insieme a Vittorio Robiati Bendaud, Coordinatore del tribunale rabbinico del centro-nord Italia, Natale Brescianini, monaco e Ahmad Abd al-Aliyy Venanzi, Imam.L’iniziativa è inserita nella rete dei percorsi della Scuola di Pace di Pesaro dove il Liceo Mamiani è scuola capofila.
Dialogo. “La tavola del dialogo” è il frutto di un cammino iniziato 10 anni fa all’interno del Liceo Mamiani e inserito nel Piano dell’offerta formativa della scuola. Una proposta pensata come un’occasione per favorire la cultura dell’incontro in una scuola e in un territorio sempre più multietnico, offrendo ai giovani strumenti e conoscenze per conoscere l’altro lontano dal pregiudizio. Il convegno, organizzato dal dipartimento IRC, ha visto dialogare gli studenti del liceo insieme ai rappresentanti dei tre monoteismi, in uno spazio di crescita e di confronto con chi vive una fede diversa; un’opportunità per riscoprire le proprie radici insieme a quelle degli altri. L’intento di questi incontri è anche quello di dare dignità culturale alla dimensione religiosa. La tavola del dialogo è un appuntamento annuale e l‘iniziativa è sostenuta dall’Università della Pace della Regione Marche e realizzata grazie al contributo del BCC di Gradara e di Coop Alleanza 3.0
Battiato. Il Convegno si è aperto con lettura del brano: “la Cura” di Franco Battiato un brano di gran- de poesia che racconta l’amore verso l’altra persona come cura e “accompagnamento” lungo la strada della vita.Il brano è stato interpretato anche come un preghiera, al contrario, non un uomo che va verso Dio, ma di Dio che si rivolge all’uomo, alla sua creatura “speciale” cui dedica parole di rassicurazione. Spesso le religioni portano con sé retaggi del pensiero greco, dove le ragioni dello spirito e quelle del corpo sembrano essere inconciliabili. Non dobbiamo però dimenticare che quel soffio dell’origine Ruah è racchiuso in un corpo e non viceversa, a ricordarci che l’esperienza spirituale è un’esperienza corporea.
Scritture. Che cosa le religioni hanno da dire nella nostra epoca sul corpo, sulle sue vicende sulle sue dinamiche? Il corpo, per le religioni, è un involucro, un fastidioso fardello con cui noi attraversiamo la storia oppure è qualcosa di più? Noi siamo la storia del nostro corpo e anche Parola che si inscrive in esso? Queste le domande poste agli ospiti che hanno permesso di recuperare il linguaggio del corpo raccontato nelle Scritture. “Oggi attendere l’inatteso di Dio significa aprirsi alla sapienza dei corpi e cantarli” sostiene la pastora battista Lidia Maggi. Il convegno si è chiuso con la lettura emozionante tratta da: “Credo” di Lidia Maggi.