Di recente la Rai ha riproposto la vita e le opere di uno dei cantautori che ha fatto la storia della musica italiana, Fabrizio De Andrè. E proprio a Faber, come lo chiamavano gli amici, l’Age-Fano ha dedicato un centro per la divulgazione delle sue opere inaugurato a marzo 2017. Ne parliamo con il suo direttore Luca Ferretti Come nasce l’idea di creare a Fano un centro per la divulgazione delle opere di De Andrè?
L’idea è nata alcuni anni fa in seno all’A.Ge.-Fano, grazie all’interesse che la figura di De Andrè aveva suscitato in tanti giovani frequentanti la nostra Scuola di Musica. Desideravano approfondire il significato dei testi del grande cantautore perché spesso oscuri, difficili da comprendere nelle loro straordinarie profondità semantiche. Ufficialmente, abbiamo inaugurato il Centro nel mese di marzo 2017. Il tutto sotto l’egida del motto, da sempre caro all’A.Ge, ‘La Cultura per la Cultura’.
Quali sono le attività del centro e che cosa offre il centro?
Il Centro si occupa principalmente di divulgare le opere del cantautore genovese alla luce dell’amplissima bibliografia e degli studi accademici proliferati negli ultimi vent’anni, proponendo anzitutto delle sintesi altrimenti difficilmente ricostruibili dai non addetti ai lavori. Dal mese di marzo dello scorso anno abbiamo inaugurato un ciclo illimitato d’incontri, a cadenza mensile, aperti a tutta la cittadinanza e completamente gratuiti, i quali si svolgono presso l’Auditorium del Coro Polifonico ‘Malatestiano’, in Via Arco d’Augusto, 39. Siamo ovviamente disponibili a svolgere tali lezioni anche in altri luoghi, su richiesta di associanumerosi zioni, centri culturali ecc. Nell’occasione del ventennale dalla scomparsa di De Andrè (1999-2019) è in progetto un’importante mostra documentaria, grazie alla straordinaria collezione di Valentino Simoncelli, autore di una vastissima raccolta privata di materiali relativi al cantautore, della cui preziosa collaborazione ci avvaliamo negli incontri.
Come avete raccolto il materiale su Fabrizio De Andrè?
Il materiale già acquisito consiste in oltre un centinaio di volumi, nonché CD, DVD ed altri supporti multimediali ed è in costante espansione grazie al nostro contributo volontario e ad alcune donazioni di privati che ringraziamo di cuore: nella speranza che qualche mecenate si accorga dell’esistenza del Centro.
Come avvicinare le nuove generazioni all’ascolto di grandi cantautori del passato che, come De Andrè, hanno fatto la storia della musica italiana?
Senza dubbio un canale privilegiato potrebbe essere quello della Scuola, proponendo corsi dedicati alla figura di De Andrè, per la qual cosa siamo disponibili ad essere contattati dagli Istituti scolastici. Il film che la RAI ha in questi giorni programmato in televisione ha senz’altro contribuito a sensibilizzare il pubblico delle nuove generazioni che talora non sanno purtroppo neppure chi fosse Fabrizio De Andrè.