Anna, una ragazza veneta, e Marco, giovane fanese. Sono loro i protagonisti di una grande storia d’amore che, purtroppo, non ha avuto il classico lieto fine, almeno come lo intendiamo noi. Perché, in realtà, Marco vive ancora nel cuore di Anna e dei suoi progetti. Questa grande storia d’amore è racchiusa nel romanzo “Il mio ultimo anno a New York” il libro di Annalisa Menin e Susanna De Ciechi presentato, giovedì 15 febbraio, nella Sala Ipogea della Mediateca Montanari che a fatica è riuscita a contenere i tanti intervenuti.
Romanzo. Annalisa, blogger italiana di successo, era partita per gli Stati Uniti nel 2006 con tanti desideri e con uno stage da Valentino in tasca. Ed è proprio lì, come si racconta nel romanzo, che conosce Marco e se ne innamora. Nasce un progetto di famiglia insieme, interrotto bruscamente prima dalla malattia e poi dalla morte di Marco, giovanissimo. “Marco – ha raccontato Annalisa durante la presentazione introdotta dalla giornalista Isabella Di Nolfo e impreziosita dalla voce di Claudia e Dennis che hanno dato vita alle parole di Annalisa – era il classico ragazzo che entrava in una stanza e riusciva in un attimo a cambiarne l’atmosfera. Ho voluto scrivere questo libro per far sì che i ricordi non venissero mai dimenticati, così da poter dire, anche a distanza di tanti anni, sono stata davvero io la protagonista di questa grande storia d’amore”.
Dolore e amore. “E’ una storia – ha sottolineato Isabella Di Nolfo – di tanto dolore, ma anche di tanta voglia di vivere, di grande fiducia nella vita che continua”. E la vita di Annalisa e Marco continua nella charity fondata proprio da Annalisa “Remembering Marco” che offre l’opportunità a giovani studenti di effettuare uno stage presso Valentino USA, la stessa che ebbe Marco. Alla presentazione del libro c’erano anche Attilio Muccelli docente presso l’Università Politecnica delle Marche e Maria Vittoria, una delle giovani studenti che ha avuto la possibilità di fare un’interessantissima esperienza nella casa di moda Valentino. “Marco – ha sottolineato il professor Muccelli –era la capacità di raggiungere un sogno, il sogno americano. E’ importante che i nostri giovani abbiano dei sogni da declinare in aspirazioni e obiettivi senza dimenticarsi mai che per ottenere risultati occorrono impegno, sacrificio e formazione”. Maria Vittoria, visibilmente emozionata, ha raccontato la sua esperienza, il suo ‘sogno americano’ realizzato e che ora ha davanti a sé, in Italia, un futuro brillante.