Sabato 3 febbraio, in occasione della Festa di San Biagio, tradizionalmente protettore della gola, il Vescovo Armando, il mattino, ha celebrato la Santa Messa nella cappellina dell’ospedale Santa Croce alla presenza del personale medico del nosocomio fanese. “Il martirio cristiano – ha messo in evidenza il Vescovo – nasce dalla certezza che nulla è anteposto a Cristo”. Si è poi soffermato sulla necessità che i medici debbano sempre porsi dentro la sofferenza. “La professione del medico o dell’operatore sanitario è una professione, alta, dove è importante il valore dell’accoglienza”. Il Vescovo ha posto l’attenzione sul servizio dei Ministri Straordinari della Comunione, un servizio di accompagnamento e relazione con chi si trova nella sofferenza. Nel pomeriggio la comunità parrocchiale di Cuccurano ha festeggiato il Santo Patrono, San Biagio.
“Gesù – ha sottolineato il Vescovo riflettendo sul brano del Vangelo – risana l’uomo nella sua interezza, malattia, sofferenza, prigionia del male. Le guarigioni di Gesù avvengono con modalità che non hanno lo scopo di esaltare la potenza di Dio, bensì di dimostrare la sua passione per l’uomo, la compassione. La compassione per i sofferenti è lo specchio più grandioso e luminoso dell’amore di Dio per l’uomo. Gesù ha condiviso personalmente la sofferenza umana, l’oscurità e l’abbandono che essa comporta. In conclusione alcuni brevi tratti: quando era buio si ritirò in un luogo deserto. Anche per noi, come per Gesù – ha concluso il Vescovo – la preghiera deve costituire un elemento essenziale, costante nella nostra vita, una sosta nell’affanno quotidiano”. Durante la celebrazione eucaristica il Vescovo ha conferito il ministero dell’accolitato a Giacomo Longarini in cammino verso il diaconato permanente. Al termine, accompagnato dal parroco don Marzio Berloni, ha benedetto i nuovi locali della casa della comunità e tutti coloro che li useranno per le varie attività parrocchiali