Lo scorso 19 giugno il Consiglio comunale ha dato il via libera alla mozione con la quale si chiedeva la “creazione di un bando per famiglie disponibili all’accoglienza di titolari di protezione internazionale nell’ambito del sistema di accoglienza per i richiedenti asilo e rifugiati”. Il documento è stato approvato emendato, ma ha visto il voto contrario oltre che della minoranza (6 voti contrari), anche del consigliere di maggioranza Manenti (Il faro) e l’astensione di quattro consiglieri della maggioranza: Pozzi, Pagnini, Terenzi e Santini.
La mozione è stata approvata con l’emendamento presentato dal M5S (primo firmatario Federico Alessandrini) che chiedeva di “attivare un bando per l’accoglienza diffusa che prevede un sostegno economico alle famiglie disponibili all’accoglienza di cittadini del Comune di Pesaro in emergenza abitativa segnalate dai Servizi sociali, di cifra almeno pari a quella prevista per le famiglie che ospitano rifugiati”.
Dunque rifugiati stranieri ma anche indigenti italiani e in particolare pesaresi. Per Dario Andreolli (Ncd) “si tratta di un tema molto complesso, che richiede risposte complesse, ma anche competenza. Credo che la questione sia stata mal posta perché è stata trattata solo dal punto di vista economico, non sociale”. Remo Giacchi (Fi) ha esternato tutte le sue perplessità, anche dal punto di vista sanitario della questione, e ha aggiunto: “Ma di che genere di ospitalità si tratta, di un B&B?”.
Federico Alessandrini nel ribadire l’appoggio del M5S al documento ha parlato di: “fasi operative che si predisporranno dopo ma è chiaro che vigileremo”.
Francesca Fraternali (Pd): “Sono contenta del percorso che ha fatto questa mozione, sia in commissione sia in Consiglio, e che prova a dare risposte unitarie”; Milena Signorotti (Pd): “Nella nostra provincia è stato fatto tutto con grande professionalità. Questo è un servizio che andrà ad accompagnare altri servizi, può essere uno di quei tasselli di un grande puzzle, un tassello ulteriore di solidarietà. Penso sia una piccola cosa, ma in una politica di solidarietà da sempre portata avanti nella nostra città”. All’assessore Sara Mengucci il compito di ripercorrere le tappe dell’accoglienza pesarese. Ora occorrerà scrivere i contenuti del bando anche se pare certo che le famiglie ospitanti potranno contare su un sussidio mensile di circa 350 Euro mentre la cura dell’inserimento lavorativo, la mediazione culturale e linguistica etc… rimarranno a carico delle istituzioni.
Lodevole
iniziativa
Lodevole l’iniziativa approvata dal Consiglio comunale di Pesaro di stimolare le famiglie di Pesaro all’accoglienza dei rifugiati. Non entriamo nel merito del dibattito politico (che riportiamo nella cronaca a lato) e che ha visto una significativa spaccatura nella maggioranza (Pd). Ci preme qui sottolineare che Pesaro non è nuova su questo tema e che sarebbe utile mettere a frutto anche l’esperienza sin qui maturata. Infatti già da tempo alcune famiglie pesaresi ospitano rifugiati in casa. Fino ad ora determinante è stato il percorso in ambito ecclesiale, grazie a precisi accordi sottoscritti con la Comunità di S. Egidio ma non solo. Progetti del tutto gratuiti perché l’accoglienza è estranea alle logiche di profitto. Il rischio è che nel piccolo possa succedere quel che abbiamo visto accadere con alcune cooperative: ovvero che accanto al nobile intento di aiutare i rifugiati, si accostino altri meno nobili intenzioni. Anche se, intendiamoci, non c’è nulla di male a parlare di sussidi.
Certamente i 350 Euro qui ipotizzati non dovrebbero essere determinanti per scegliere di “fare accoglienza”, anche se di questi tempi…
In attesa che la proposta votata assuma la giusta fisionomia, non possiamo che elogiare il buon passo compiuto dai nostri rappresentati in Consiglio comunale. Il nostro auspicio è quello di scrivere ora un bando che possa realmente favorire l’integrazione dei rifugiati, tenendo conto dei diritti e dei doveri reciproci per chi accoglie e chi è accolto.
La direzione