Il 1° dicembre ha preso avvio il progetto “Il mio futuro riparte da qui: diventiamo cittadini attivi”, presentato dalla provincia di Pesaro-Urbino, dalla comunità educativa per minori “Il filo della gioia” e finanziato dalla fondazione “Wanda di Ferdinando”. L’obiettivo è quello di aiutare i minori stranieri non accompagnati che vivono nel territorio provinciale ad acquisire conoscenze base della lingua italiana, delle leggi e del mondo del lavoro. L’iniziativa è rivolta a 20 ragazzi con età compresa tra i 15 e i 18 anni, esclusi sia dal mondo della scuola che da quello del lavoro.
E’ un’idea che mira a creare “equilibri contro le facili strumentalizzazioni del fenomeno dell’immigrazione” spiega Massimo Grandicelli, presidente della provincia con deleghe al lavoro. Energie del settore pubblico e privato si uniscono per creare una rete di solidarietà verso i minori in difficoltà all’interno di una strategia più ampia che prevede la replicazione di questo modello in altre edizioni. Questa attività di reinserimento pone particolare attenzione sull’approfondimento dei diritti e dei doveri del lavoratore, sulla conoscenza della lingua italiana e della nuova cultura in cui si vengono a trovare i ragazzi facilitando così l’attiva partecipazione alla vita sociale. Docenti e interpreti esperti li indirizzano nel campo della ricerca attiva di lavoro attraverso l’insegnamento della stesura di un Curriculum, di una lettera di presentazione e la simulazione di un colloquio di lavoro.
Ai minori vengono anche proposte attività formative volte al raggiungimento di competenze certificate, spendibili nel mondo del lavoro come corsi HCCP, sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sull’alfabetizzazione informatica affinché, una volta usciti dalla comunità che li ospita, siano in grado di provvedere autonomamente a se stessi mantenendo il diritto di restare sul territorio italiano. La finalità è quella di prevenire situazioni a rischio, di devianza sociale e favorire il recupero di potenzialità individuali e la valorizzazione delle risorse personali promuovendo il miglioramento dell’occupabilità. Attraverso lo sviluppo di sinergie del territorio provinciale si può e si deve collaborare alla costruzione di una società più giusta che mira all’integrazione e all’inclusione e al riconoscimento della dignità di tutte le sue componenti.
Irina Roca