Una giornata così è impossibile da dimenticare. L’intera comunità di via del Seminario di Pesaro in udienza da Papa Francesco. Circa 25 ospiti accompagnati da altrettante persone tra operatori, volontari, parenti e amici. Davvero sembra una pagina aperta sul Vangelo di Matteo: quegli “ultimi” che il Signore mette al primo posto. E così papa Francesco ha fatto aggiungere per loro addirittura una fila di sedie in sala Nervi. Seduti davanti a tutti. Poi si è fermato con ciascuno per parlare, ascoltare, abbracciare… Giulia, Claudia, Beatrice, Nadia, Raffaella, Luca, Francesca, Andrea, Franchino, Paola, Erika, Rosanna, Peppe, Simonetta, Cristina, Luca di Montecchio, Cecilia, Laura… E poi gli operatori e volontari come Michele Renili, Teresa Federici, Alessandro Paci, Vittoria, Monica, Michela, Francesco e Maria. Sorrisi, lacrime, e una gioia immensa perché una giornata cosi…
L’ULTIMA NOTTE
Ma proviamo a riavvolgere il nastro. Bisogna tornare indietro all’aprile del 2013 quando la Comunità di via del Seminario porta sul palco del teatro Rossini di Pesaro “L’ultima notte” un recital in due atti sulla vita di Gesù in occasione del ventennale di don Gaudiano. «Un successo di pubblico enorme – spiega Michele Renili, responsabile dei servizi dei Ce.I.S. – tanto che ai ragazzi venne l’idea di rappresentare lo spettacolo davanti al Papa». Impresa troppo complicata e si pensò allora di spedire a Roma il Dvd. Poi don Franco Tamburini, come regalo per i 40 anni del Ce.I.S., pensò bene che quel Dvd fosse portato a mano dalla Comunità. E così, grazie anche all’interessamento dell’arcivescovo Piero Coccia e all’aiuto dell’Unitalsi, venne programmata un’udienza in aula Nervi, il 3 agosto scorso. Con l’occasione si è pensato di organizzare un vero e proprio pellegrinaggio giubilare, aggiungendo alla lista dei partecipanti anche due presenze particolari come don Mario Florio e Maria Rosaria Valazzi, già Soprintendente per i beni storici, artistici delle Marche che ha accompagnato la Comunità nella visita al Colosseo e alla cappella Sistina.
LA GIOIA DEL VANGELO
«Io davanti al Papa mi sono emozionata troppo – dice Cristina – e non sono riuscita a dirgli niente anzi mi veniva da piangere». Ma c’è anche chi si è sbilanciato: «Santo Padre preghi per la nostra Comunità» ha detto Peppe stringendo la mano del Papa e battendola più volte fra le sue in modo caloroso e commosso. «E voi fate altrettanto per me», ha risposto il Papa. Qualcuno ha azzardato dei consigli: «Mi raccomando vada avanti così eh…». Altri per l’emozione avevano gli occhi lucidi, come Simonetta che è scoppiata in un pianto vero e proprio. «Io gli ho baciato la mano – dice Ornella – e gli ho dato il mio libro di poesie, un quadro e il giornale». «Io l’ho salutato – aggiunge Nadia – ma che bello sentire la sua mano calda e come di velluto». E poi c’è Luca che ha voluto spiegargli dov’è Montecchio mentre Franchino, a nome di tutti, gli ha consegnato il Dvd ed ha abbracciato il papa a lungo.
«E l’ultimo giorno abbiamo festeggiato con un pranzo sulla terrazza all’ultimo piano dell’hotel – spiegano i ragazzi – abbiamo cantato le canzoni in romanesco e mangiato le prelibatezze della cucina del posto». E il racconto continua, e sembra di ascoltare la gioia del Vangelo (Evangelii gaudium). Non è il semplice racconto di una giornata bella all’insegna della solidarietà o della bontà. C’è qualcosa di più che testimonia solo chi ha incontrato Cristo. Il mistero di quella fede che Dio spesso nasconde ai sapienti e ai dotti per rivelarle ai piccoli, per i quali è sempre pronto il posto in prima fila.
Roberto Mazzoli