Sono centoquindici, compreso l’Arcivescovo Piero Coccia, i pellegrini della nostra arcidiocesi che, rispondendo all’appello di Papa Francesco, partiranno, insieme a quelli di Fano e di Urbino, alla volta di Cracovia, per partecipare alla “Giornata Mondiale della Gioventù” in programma dal 25 luglio al 2 agosto. Tra di loro – giovani dai sedici ai trent’anni, accompagnati anche da sacerdoti e suore – ci saranno molti che partiranno una settimana prima (dal 18 al 24 luglio) per vivere un’esperienza di gemellaggio con la diocesi di Katowice e per visitare Auschwitz e Czestochowa. Ci saranno anche tre “ardimentosi”, che compiranno il viaggio in bicicletta, percorrendo in una decina di giorni 1300 chilometri.
Centinaia di migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo sono attesi al Campus Misericordiae nei pressi del Santuario che San Giovanni Paolo II nel 2002 volle dedicare a Gesù Misericordioso, affidando il mondo alla Divina Misericordia, “nella quale soltanto – disse in quell’occasione – il mondo troverà pace e l’uomo felicità”. Si comprende perché Papa Francesco abbia scelto questo luogo per celebrare la GMG nell’anno dedicato al Giubileo della Misericordia, al quale fa riferimento anche il tema della Giornata : “Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia”.
“Gesù Misericordioso – ha scritto il Pontefice nel suo Messaggio rivolgendosi ai giovani – vi aspetta. Lui si fida di voi e conta su di voi! Ha tante cose importanti da dire a ciascuno e a ciascuna di voi… Non abbiate paura di fissare i suoi occhi colmi di un amore infinito nei vostri confronti e lasciatevi raggiungere dal suo sguardo… capace di cambiare la vostra vita… e di saziare la sete profonda che dimora nei vostri giovani cuori: sete di amore, di pace, di gioia e di felicità vera”. A non avere paura e a vivere con totale apertura di cuore l’incontro con Gesù ha esortato anche l’Arcivescovo Coccia, che sabato 9 luglio, insieme a don Enrico, responsabile della Pastorale Giovanile, ha accolto in Cattedrale i giovani pellegrini pesaresi.
“Vivere questo incontro con autenticità – ha detto l’Arcivescovo – significa, da un lato, presentare a Gesù tutte le esigenze, le problematiche, gli entusiasmi, le fragilità che costituiscono l’essenza della vostra struttura di giovani; ma significa anche essere pienamente disponibili a ciò che Egli può chiedere. Perché il Signore, pur chiamando tutti a seguirlo – ciascuno per una strada specifica – può però interpellare qualcuno in modo più radicale, con una vocazione al sacerdozio o alla vita religiosa, come è successo anche ad alcuni preti della nostra diocesi, che si sono sentiti “chiamati” proprio in occasione di una Giornata Mondiale della Gioventù a cui avevano partecipato. Non lasciatevi condizionare da paure, dubbi, resistenze, perché la vita di chi segue radicalmente il Signore è una vita felice e pienamente realizzata”. L’Arcivescovo, poi, facendo propria la conclusione del Messaggio di Papa Francesco, ha affidato i giovani e la loro Giornata Mondiale a Maria Vergine, Madre della Misericordia.
Paola Campanini