LA FAVOLA DELLA NAZIONALE DI BASKET SORDE
CONTINUA GRAZIE A RANOCCHI E CONSULTINVEST
Quegli occhi capaci di ascoltare
Di Stefano Giampaoli
Elisabetta Ferri (Betta nel mondo del basket di Pesaro) parte da una premessa: «Il Nuovo Amico va in mano a persone che hanno già una certa sensibilità perché magari è gente che ha fatto volontariato o che comunque conosce le realtà svantaggiate e dell’emarginazione. Forse potremo toccare qualche cuore e trovare qualche benefattore per il futuro».
Betta nella “Nazionale di pallacanestro sorde” ricopre il ruolo di addetta stampa. E’ accompagnata da Beatrice Terenzi che è Direttore Tecnico della Fssi (Federazione sport sordi Italia). Si, perché il basket non è il solo sport che praticano i sordi in Italia e nel mondo.
VERSO I MONDIALI DI TAIWAN
Ogni 4 anni si svolgono i Deaflympics (Giochi olimpici silenziosi) dove si praticano quasi tutte le discipline olimpiche e vi partecipano dalle 90 alle 100 nazioni. Ma facciamo un passo indietro, quando si ha a che fare con persone sorde, di solito si viene presi da una forma di disagio. Noi “normali” non sappiamo come comportarci con loro. Apparentemente sono come noi ma ad un certo momento scopriamo che possiedono un handicap “invisibile”. Se ne incontriamo uno, non chiamiamolo sordomuto, termine che lede la loro dignità e infrange la legge; l’espressione giusta è “sordo”. Sbaglia chi pensa che tutte le persone affette dalla sordità siano uguali fra loro; infatti, possono avere diversi gradi di perdita uditiva. Di conseguenza, possono godere di un ampio spettro di capacità comunicative. Ci sono persone sorde che possiedono una competenza linguistica e vocale o orale al pari di persone udenti. Come fanno a comunicare le cestiste della nostra nazionale sul campo di gioco? Per obbligo di regolamento tolgono gli apparecchi uditivi in modo che tutte siano con lo stesso deficit uditivo; tutte completamente sorde. Quindi, quasi al pari di tutti gli altri giocatori di basket, solo ed esclusivamente con il linguaggio dei segni. Usano le mani per comunicare e gli occhi per ascoltare. Oltre a saper far bene canestro, le nostre giocatrici di basket sanno fare ottimamente anche questo considerato che la nostra Nazionale si è classificata quinta alle Olimpiadi dei sordi svoltesi a Sofia, in Bulgaria nel 2013. Questo successo è stato il “pass” per partecipare ai prossimi mondiali di Taiwan (dal 4 al 12 luglio). Noi pesaresi siamo un popolo con la pallacanestro nel cuore e, a tener vivo il sogno delle “cestiste nazionali silenziose”, sono intervenuti due sensibili imprenditori che già sostengono la Vuelle Pesaro: Giovanni Ranocchi e Alessandro Mengucci (Consultinvest).
NATI… PER CASO
Ma come nasce questa nazionale femminile? «Qualche anno fa – spiega Beatrice Terenzi – una ragazza sorda mi ha contattata via mail per realizzare un articolo sul beach volley. A Pesaro, infatti, c’è un’associazione sportiva sordi che gestisce una squadra di volley femminile. Non potendo comunicare con lei per telefono, mi sono recata al Circolo Sordi in Strada Madonna di Loreto. Venni a sapere che c’era una squadra di volley ed una di basket maschile ma non ce n’era una femminile. In passato ho giocato a pallacanestro e scrivendo di questo sport sul Resto del Carlino mi sono posta, insieme ad Elisabetta Ferri, la fatidica domanda: perché non ne costituiamo una? Eccoci qua! Essendo la nostra squadra l’unica in Italia, la federazione ci ha riconosciuto come Nazionale Italiana».
«All’inizio – prosegue Elisabetta Ferri – le maggiori difficoltà riguardavano la comunicazione. Siamo andate a giocare con loro nella palestra di Borgo Santa Maria ed eravamo alcune udenti ed altre sorde ma non eravamo sufficienti per formare due quintetti; il più delle volte giocavamo tre contro tre. Inoltre allora provenivano da altri sport; Cinzia Carloncini, che è stata una delle artefici, giocava a volley; Cristina Taurino di San Costanzo, poi divenuta il primo capitano della Nazionale, proveniva dal calcetto. Con noi si allenavano, per caso, anche ragazze di passaggio; una era una ragazza albanese orfana ospite di una comunità, poi una cubana che però desiderava fare la modella … (divenne Miss Ancona). Insomma era più che altro un modo di stare insieme per imparare i primi rudimenti della pallacanestro. Una ragazza veniva da Gubbio per fare i primi allenamenti, si chiama Veruska Pastorelli e fa ancora parte della Nazionale. Giocavamo a metà campo e, al massimo, eravamo 4 contro 4. Peter Pozzoli, della nazionale maschile sordi, ci ha dato una grossa mano con sua moglie Valentina. Eravamo un’armata Brancaleone che si è fatta esercito. Oggi nessuna delle cestiste sorde è di Pesaro. L’Assessore Enzo Belloni ama ricordare la prima volta che, per curiosità, venne a vederci giocare; prese paura e ci chiese: Ma che sport fate?»
OLTRE LA “LIS”, LA LINGUA DEI SEGNI ITALIANA DEI SORDI
L’allenatore Dean Smith, fin dagli anni sessanta, codificò regole di psicologia e di galateo nel basket che vengono osservate in tutto il mondo della pallacanestro.
Da piccoli impariamo che è maleducazione indicare (con il dito indice appunto) gli altri. Dean ci ha insegnato che in un campo di basket non lo è. E’ stato lui a introdurre la regola per cui quando un giocatore va a canestro grazie all’assist di un compagno, è tenuto, direi obbligato, a ringraziarlo. Come? Semplicemente indicandolo. Un assist, un indice che si allunga. Un gesto semplice ma carico di significato. Oggi a noi spettatori sembra tanto spontaneo ma, in realtà, così naturale non è. Ci abbiamo fatto l’occhio solo perché ormai viene riproposto, di continuo, sui campi di tutto il mondo. Da parte sua il rivoluzionario Dean non si limitò agli indici. Usò anche il pugno e la mano aperta.
Nella LIS, mani che si muovono sicure e spedite nell’aria, che assumono forme e sembianze, che sembrano dipingere figure invisibili e occupano spazi, visi cangianti, segnati da mille espressioni. Occhi spalancati, sempre vigili e attenti …
La Nazionale di basket femminile sorde è nata a Pesaro nel 2010. Un progetto che si propone di fare uscire tante ragazze sorde dal mondo del silenzio attraverso lo sport e che ha tra i suoi scopi l’integrazione tra udenti e non udenti. La Nazionale ha già partecipato ai Mondiali di Palermo (2011), agli Europei di Konya in Turchia (2012), al primo torneo internazionale di squadre sorde contro udenti (First International Women Basketball tournament for deaf and hear), mentre la stessa squadra, come club di Pesaro (Asd sordi), ha partecipato a quattro edizioni dell’Eurocup: Trapani (2010), Patrasso, in Grecia (2011), Lituania, a Kaunas (2012) e a Pesaro (2013) vincendo l’argento.
A maggio 2012 la formazione allenata da Sara Braida ha vinto il Torneo di Londra e a maggio 2013 la squadra ha vinto il Torneo internazionale di Montpellier, in Francia. L’appuntamento più importante del 2013 sono state le Olimpiadi dei sordi che si sono svolte a Sofia, in Bulgaria dal 23 luglio al 5 agosto 2013. Alle Olimpiadi ci siamo classificate quinte e questo ci ha regalato il pass per partecipare ai Mondiali di Taiwan in programma a luglio 2015. Per tutti questi impegni nazionali e internazionali cerchiamo in tutta Italia giocatrici di basket sorde.
Per qualsiasi informazioni contattare beatriceterenzi@gmial.com
388/7443108
Nella foto la presentazione degli sponsor Consultinvest e Ranocchi a Pesaro lo scorso 26 febbraio (PH Danilo Billi)