Due telefonate, una al centralino del Vaticano, l’altra alla Domus Sanctae Marta e la richiesta di poter partecipare alla messa privata del papa, la provvidenza ha agito per un disegno di Dio inspiegabile e al tempo stesso luminosissimo, e ha portato in 48 ore, me mia madre e mia sorella al cospetto di Sua Santità Papa Francesco.
Padre Jorge Bergoglio è un miracolo di Dio, e l’averlo incontrato e conosciuto è stata per noi una grazia del cielo.
Papa Francesco è un uomo di una semplicità indefinibile, una persona in pace con Dio, ti fa sentire a casa accolto e protetto.
Prima della funzione liturgica, Monsignor Alfred Xuereb, segretario temporaneo del papa, venne da noi in settima fila, chiese a mia sorella di leggere le preghiere dei fedeli, ma lei non accettò data la sua timidezza, e io colsi l’occasione, chiesi di poter leggere le preghiere e così fu, lessi le intenzioni di preghiera dei fedeli sull’altare al cospetto di Sua Santità.
Durante la funzione liturgica mentre celebrava il Corpo di Cristo, ebbi come la sensazione di non essere in Vaticano ma altresì di trovarmi a Borgo Santa Maria, a Osteria Nuova, come a Tavullia o a Pozzo alto, e di ascoltare non il Papa ma uno dei nostri semplici sacerdoti, dico queste parole per via della sua immensa semplicità, che è veramente qualcosa di inspiegabile per il ruolo che ricopre.
Durante l’omelia disse queste parole, sempre con quella sua amabilissima e simpaticissima cadenza spagnola:
“ Cari fratelli e sorelle, grazie di essere qui con me oggi, chiediamo a Dio tutti insieme una grazia, quella di saper piangere, per la commozione, quindi di gioia e per la sofferenza quindi per i malati, perché le lacrime sono gli occhiali per vedere Dio “.
Un volta terminata la messa, il Papa rientrò in sacrestia ma dopo qualche secondo uscì, tutti ci alzammo, ma lui ci fece segno con la mano di stare a sedere, e si sedette a sua volta in quinta fila tra i fedeli, chinò il capo e per cinque lunghissimi interminabili minuti Adorammo Cristo.
Fu un silenzio irreale, meraviglioso, straordinario, nessun rumore disturbò quel momento di Adorazione.
Terminata l’Adorazione, il papa attese fuori dalla porta tutti i fedeli, poche decine che erano dipendenti del Vaticano, tranne noi 3 e altri 8.
Ci salutò uno ad uno sorridendo a tutti, e per ognuno ebbe una parola di conforto e d’amore, io gli andai incontro gli diedi la mano e gli dissi:
“ Padre, da quando l’hanno eletta prego sempre per lei… Poi nel parlarci mi dilungai qualche decina di secondi e Francesco nel frattempo rideva divertito, e mi disse alcune semplici parole che resteranno per sempre nel mio cuore.
Evviva Padre Jorge Bergoglio evviva Papa Francesco.
Grazie a Dio per avercelo donato.
Andrea Pagnini
3 commenti
SI E PROPRIO UN UOMO SEMPLICE SI POTREBBE AVERE I NUMERI DI TELEFONO PER PARTECIPARE COME QUESTE PERSONE ALLA MESSA IN SANTA MARTA GRAZIE
COME HANNO FATTO A FARE RICHIESTA GRAZIE
vorrei sapere anche io che numeri chiamare per poter partecipare ad una messa in santa marta…chi mi dice come fare?