FANO – Domenica 17 marzo, alle ore 11, alla presenza del vescovo Trasarti, si inaugura la nuova casa di accoglienza “Padri sempre” adiacente alla Chiesa di San Cristoforo. La Parrocchia, dopo l’inaugurazione dell’Oratorio nel 2008, con questa nuova casa di accoglienza vuole porre un nuovo segno di fede nel territorio.
La casa di accoglienza vuole essere un nuovo segno di attenzione ai padri separati che, da quanto emerso da recenti osservazioni, risultano essere i nuovi poveri. Un’opera-segno, che vuole invitare altre realtà ecclesiali e civili ad avere più attenzioni ai padri separati che si trovano in situazioni di sofferenza, solitudine e disagio economico. Questa scelta è stata preferita ad altre perché, nel nostro territorio cittadino, esistono già strutture di accoglienza per indigenti che vivono in strada, per ragazze madri, per madri con minori, per minori con disagi, per anziani.
Siamo convinti che la fede cristiana deve farsi compagna di strada per infondere speranza e per farsi prossimi, quindi questa casa diventa segno di fede della comunità parrocchiale, affinché ogni parrocchiano, ogni cristiano fanese, possa essere stimolato ad aprire il suo cuore al povero che incarna il volto di Gesù.
La nuova costruzione avrà una disponibilità di quattro posti letto, con i relativi servizi ed uno spazio comune con cucina e soggiorno. Certamente non risolverà il problema dei padri separati nel nostro territorio, ma vuole essere un segno di attenzione a queste nuove povertà, con il proposito di sollecitare le istituzioni pubbliche e private a porre attenzione a questo nuovo disagio sociale.
Don Mauro Bargnesi
Responsabile ufficio diocesano per la Pastorale della Famiglia
1 commento
Gentilissimi
sono un padre, il solito, uno dei tanti separati. Unica differenza che si tratta di separazione internazionale, con alle spalle una vicenda assurda – come lo saranno tante – in cui mio figlio è stato praticamente deportato con benestare delle nostre autorità.
Io per amore di lui ho cercato invano di farmi ascoltare da chiunque fosse possibile, ma chiaramente nulla di fatto.
Alla fine ho scritto un libro per lui, affinchè possa un domani conoscere e ricordare quanto male gli è stato fatto.
Questo è il link del libro: http://ilmiolibro.kataweb.it/community.asp?id=186071
Non sono interessato a vendere il libro, anzi a chi ne farà richiesta, lo invio volentieri per email.
Vorrei solo testimoniare la crudeltà del sistema che nonostante leggi e convenzioni,
non tiene conto dei bambini e soprattutto non li ascolta, decidendo in nome non si sa bene di quale “bene”.
Grazie e buon lavoro
Franco Carafa