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      Don Michele Simoncelli saluta la parrocchia

      RedazioneDi RedazioneNessun commento5 minuti di lettura
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      Don Michele al centro del quadro

      Nel giorno del suo 25° di sacerdozio don Michele Simoncelli ha salutato con una Santa Messa al campo sportivo le comunità che ha servito per tanti anni 

       

      Belvedere

      DI FEDERICO DEL BALDO

      Il 16 settembre 1995 veniva ordinato sacerdote nella nostra diocesi, Don Michele Simoncelli. Dopo qualche anno in aiuto ad alcune parrocchie di Pesaro, nel 2000 divenne parroco di Belvedere e di Padiglione. Per problemi di salute ora Don Michele si trasferirà a Pesaro e lascia un segno profondo in queste comunità che per ringraziarlo di questi 20 anni di cammino insieme e per i suoi 25 anni di sacerdozio, si sono riunite domenica 20 settembre nel campo sportivo di Rio Salso per una S. Messa di Ringraziamento.

      Pensieri. Un campo sportivo pieno di persone della comunità sedute e distanziate: il sindaco di Tavullia, il maresciallo dei carabinieri, le associazioni del territorio, tutti insieme per salutare e ringraziare un sacerdote amato e stimato da tutti. A concelebrare insieme a lui erano presenti l’attuale parroco Don Giuseppe Leone oltre a Don Luigi della parrocchia di Montelabbate-Aspella, il Vicario generale Don Stefano Brizi e il nuovo parroco di Montecchio Don Marco Di Giorgio. Nell’omelia don Michele dopo aver ripercorso i 20 anni in queste comunità con alcuni aneddoti e momenti vissuti da parroco, ha voluto lasciare a tutti i parrocchiani tre semplici pensieri legati alle tre chiese che compongono l’Unita pastorale. Ha esortato ad essere sempre Misericordiosi, così come la Madonna della Misericordia che è conservata nella chiesa di Belvedere. Ad essere fedeli all’eucarestia e scoprirne i suoi tesori, facendo riferimento alla parrocchia di Padiglione intitolata al Corpus Domini e infine ha ricordato che nella fede bisogna fidarsi e lanciarsi senza mezze misure, proprio come Sant’Agnese a cui è dedicata la Chiesa di Rio Salso.

      Cammino. Una celebrazione ricca di bei momenti e di emozioni. Alla fine delle cerimonia religiosa è stato donato a don Michele un quadro per ricordare i 20 anni nell’unità pastorale. Sullo sfondo della tela, una stradina di campagna (proprio come una di quelle zone) ad indicare il cammino e la strada fatta insieme. Al centro la foto di don Michele e attorno le foto delle chiese che compongono l’unità pastorale e la chiesa della Danimarca con cui le parrocchie sono gemellate grazie al cammino ecumenico che a anni vede impegnate le diocesi di Pesaro, Fano e Urbino con le Chiese Luterane e Anglicane del nord Europa. Con un quadro si è cercato di racchiudere le intere comunità che hanno camminato insieme con il loro pastore. Don Michele è stato poi saluto e ringraziato a nome di tutta la comunità attraverso le parole che riportiamo in pagina.

      Guerriero del sorriso e apostolo della gioia

      “Le persone di queste comunità oggi vogliono ringraziarti Don Michi, per le cose fatte insieme. Con te, abbiamo attraversato bei momenti di gioia, ma anche difficili momenti comunitari. Tu ci sei sempre stato, camminavi con noi e ci illuminavi il cammino. Con la tua pazienza e il tuo sorriso, la tua simpatia e ironia, hai avvicinato e coinvolto tante persone, anche quelle più lontane alla Chiesa. Ognuno di noi conserva qualche momento importante della propria vita bello o brutto, dove tu eri li pronto a consolare, dare una parola di conforto, fare una battuta, un messaggio, un augurio sui social o un semplice saluto.

      Hai dedicato tanto tempo ai giovani, i quali ti stimano e ti vogliono un mondo di bene. Lo hai dedicato non solo a quelli dei nostri paesi ma anche a quelli di diverse parrocchie della nostra vicaria e dintorni. Hai condiviso con loro incontri, campi, GMG, momenti in cui hai gettato semi anche se poi non sempre tutti hanno portato i frutti desiderati…ma tu, hai seminato nel cuore di ognuno. Ci sei stato per i bambini, per le famiglie, per gli anziani, per tutta la comunità intera. Ci hai trasmesso una fede genuina, concreta, da vivere nella quotidianità. Papa Francesco dice che un sacerdote non è un rigido “professionista della pastorale”, ma un uomo sempre vicino al “popolo”, di cui è padre e fratello, e soprattutto un “apostolo di gioia” del Vangelo.  Tu sei stato proprio questo per le nostre comunità. Un padre che guida i suoi figli con i suoi insegnamenti d’amore. Un fratello perché sei parte delle nostre famiglie, conosci tutti noi alla perfezione, proprio come un fratello. Un Apostolo di gioia, perché dove ci sei tu c’è il tuo sorriso, ci sono le tue battute, la tua simpatia, c’è un Vangelo annunciato e vissuto con gioia in prima persona. Sei anche un “guerriero con il sorriso”, che lotta e con la forza della fede non si arrende. Hai dato tanto per i nostri paesi, e le tante persone presenti oggi, le autorità, le associazioni, dimostrano che hai lasciato un grande segno. Grazie di tutto per questi 20 anni insieme, grazie per i tuoi 25 anni di sacerdozio. Rimarrai sempre nei nostri cuori e nelle nostre preghiere e sarai il nostro prete “scapcion” preferito!”

      La comunità parrocchiale 

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