A causa dell’emergenza sanitaria, il Vescovo Armando, quest’anno, non è potuto recarsi a far visita e a celebrare la Santa Messa, come da tradizione, nella casa di reclusione di Fossombrone. I detenuti, però, hanno voluto far sentire tutta la vicinanza al nostro Vescovo donandogli un’icona raffigurante la lavanda dei piedi realizzata proprio nel loro laboratorio iconografico. “Nel carcere di Fossombrone – scrive Angela la tutor del progetto – fra tante e “belle” (belle perché di senso, belle perché toccano e trasformano i cuori) attività che aiutano le persone detenute a dare e a trovare un senso ai giorni e agli anni di restrizione, a dare e trovare un senso nuovo alla propria vita, ve n’è una che ha una Luce particolare. Il laboratorio iconografico ‘Luce Dentro’ è uno Spazio di Preghiera e di Silenzio, ma anche di ‘Libertà’ e di ‘Creazione’ (non si può che creare in Libertà) ricavato fra le sbarre del carcere. Chi accede a questo spazio sente le corde della spiritualità e delle emozioni che muovono l’animo (a volte leggero e gioioso, altre più affaticato e dolente, sempre teso verso l’”Alto”) degli iconografi detenuti”.
E proprio, accompagnata all’icona, i detenuti hanno voluto scrivere al Vescovo alcune righe. “nel mese di dicembre 2019 abbiamo deciso di scrivere l’icona della lavanda dei piedi per donarla a Lei, durante la liturgia del giovedì Santo. Purtroppo per l’emergenza pandemica in atto, non potrò venire qui in carcere come ha sempre fatto, quindi abbiamo deciso di inviarle l’icona che abbiamo realizzato nel laboratorio iconografico “Luce Dentro” della Casa di Reclusione forsempronese, un modo per noi per sentirci partecipi della sua Diocesi”
Il Vescovo, impossibilitato ad andare di persona, ha voluto inviare un messaggio ai suoi “amici carcerati” sottolineando il tema delle pietre che, nella vita, abbiamo bisogno di rimuovere. “Il Signore – ha sottolineato il Vescovo – ci chiama ad alzarci, a risorgere sulla sua Parola, a guardare in alto, a credere che siamo fatti per il Cielo, per le altezze della vita. Nel peccato Dio vede figli da rialzare; nella morte, fratelli da risuscitare; nella desolazione, cuori da consolare. Non temere dunque: il Signore ama questa tua vita, anche quando hai paura di guardarla e prenderla in mano. A Pasqua ti mostra quanto la ama: al punto da attraversarla tutta, da provare l’angoscia, l’abbandono, la morte e gli inferi per uscirne vittorioso e dirti; “Non sei solo, confida in me!”.