“Perseguitati più che mai. Focus sulla persecuzione anticristiana tra il 2017 e il 2019”. Questo il titolo evocativo della nuova ricerca sul tema di “Aiuto alla Chiesa che Soffre” (ACS) presentata lo scorso 24 ottobre nella Basilica di San Bartolomeo all’Isola a Roma. Dopo i saluti del Rettore della Basilica, Don Angelo Romano, sono seguiti gli interventi del Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, di Alfredo Mantovano, presidente di ACS-Italia, e di Alessandro Monteduro, direttore di ACS-Italia. Lo studio ACS racconta della persecuzione in atto nei 20 Paesi in cui è oggi più difficile essere cristiani, provando come il cristianesimo detenga ancora oggi il triste primato di fede maggiormente perseguitata al mondo. Aumentano progressivamente la consapevolezza e le iniziative di denuncia e documentazione alle quali ACS affianca da sempre un costante sostegno materiale ai cristiani oppressi e perseguitati in tutto il mondo, cercando di permettere loro, ove possibile, di continuare a vivere nei rispettivi Paesi. È convinzione della Fondazione pontificia che garantire il diritto delle minoranze religiose ad abitare la propria patria possa altresì assicurare un contenimento delle migrazioni forzate, riducendo al tempo stesso la tensione sociale che affligge le nazioni che ricevono migranti nel proprio territorio, anzitutto l’Italia.
Chi siamo
Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) è una fondazione di diritto pontificio nata nel 1947 per sostenere la Chiesa in tutto il mondo, con particolare attenzione laddove è perseguitata. L’Opera è stata fondata nel secondo dopoguerra dal monaco olandese Padre Werenfried van Straaten, per aiutare i quattordici milioni di sfollati tedeschi – di cui sei cattolici – in fuga dall’Europa Orientale dopo la ridefinizione dei confini della Germania.