«Alzi la mano chi sa che la droga uccide?» Nella sala colma di centinaia di minorenni la risposta è unanime. «Ora la alzi chi sa che anche una sola assunzione di droga può uccidere?» Questa volta di mani in alto quasi non se ne contano. A porre le domande è Giorgia Benusiglio. Nel 1999 aveva 17 anni quando è stata miracolosamente salvata, grazie ad un trapianto di fegato, dopo aver assunto una piccola quantità di ecstasy. Da quel giorno ha deciso di trasformare la sua esperienza in una lezione girando nelle scuole. «Lo faccio – spiega – affinché il mio errore possa evitare ad altri di sbagliare». Oggi la sua storia è diventata un film grazie all’attore e produttore Simone Riccioni che sarà a Pesaro insieme a Giorgia per l’anteprima nazionale della pellicola dal titolo “La mia seconda volta” (vedi pag. 19).
Il film fa parte del progetto “Cine-educando”. Nel giro della settimana dal 18 al 25 marzo più di centomila studenti, in tutta Italia, andranno in sala per un Flash-mob contro la droga. Lo faranno anche intere classi del liceo “Mamiani” di Pesaro. Eppure l’allarme droga è poco avvertito, spiega Silvio Cattarina, fondatore della Comunità “L’Imprevisto” che parteciperà alla proiezione del film. «Ormai il fenomeno ci è sfuggito di mano – spiega – come educatori, genitori ed esseri umani ci deve colpire non solo lo spaccio ma il fatto che i ragazzi la cerchino in maniera crescente». La relazione annuale del Dipartimento per le politiche antidroga dice che il 34,2% degli studenti tra i 15 e i 19 anni ha utilizzato almeno una sostanza psicoattiva. Ciò significa che a Pesaro stiamo parlando di circa 1.500 ragazzi.