I tre Vescovi della Metropolia di Pesaro, Fano e Urbino (mons. Piero Coccia, mons. Armando Trasarti e mons. Giovanni Tani) si sono riuniti lo scorso 20 novembre nell’Episcopio di Pesaro con i responsabili interdiocesani della pastorale dell’Ecumenismo, della Scuola, della Formazione Teologica, della Comunicazione, per fare il punto sul cammino che da anni stanno percorrendo insieme e sulle prospettive future.
Ecumenismo. L’orizzonte entro cui si sono sempre mossi i tre direttori, don Mario Florio, don Fabio Pierleoni e don Vincenzo Solazzi, è quello indicato da Papa Francesco: la ricerca di unità tra chi, pur professando una comune fede in Cristo, appartiene a confessioni differenti. E non sono poche nella Metropolia le comunità cristiane non cattoliche. Solo a Pesaro esistono gli ortodossi della Diocesi rumena d’Italia, quelli della Sacra Arcidiocesi d’Italia e Malta del Patriarcato ecumenico e quelli del Patriarcato di Mosca; le chiese cristiane “Sorgente di Vita”, “Riunioni cristiane” e “Eben-Ezer”; la chiesa evangelica “Assemblea dei fratelli” e la chiesa avventista del settimo giorno. Ma come si deve ricercare questa unità? Il Papa stesso suggerisce il metodo. Con la preghiera, innanzitutto. Anche quest’anno, infatti, si celebrerà una Veglia per l’unità dei cristiani a Pesaro (venerdì 18 gennaio 2019), a Fano (sabato 19) e a Urbino (domenica 20), dove saranno presenti varie delegazioni di altre Chiese sia del nostro territorio che provenienti da alcuni paesi europei. Inoltre giovedì 24 gennaio 2019 si terrà a Fano la Giornata dell’Ecumenismo sul tema “Ecumenismo e giovani. Ecumenismo e migranti” con l’intervento di don Giuliano Savina responsabile della CEI. La Metropolia infine da anni è impegnata in campi ecumenici, gemellaggi (Romania, Russia, Svezia, Danimarca, Inghilterra), pellegrinaggi di Metropolia, come quello programmato dal 24 giugno al 1 luglio prossimi in Bulgaria. Per il dialogo tra cattolici ed Ebrei, giovedì 17 gennaio 2019 è in programma a Pesaro una tavola rotonda sul Libro di Ester con l’ebrea Myrna Cayo e il biblista don Francesco Savini. Avviato anche il dialogo tra cattolici e islamici che sul territorio provinciale contano circa 11 comunità.
Scuola. Questo settore (responsabili Franco Marini per Pesaro e Regione, Bruno Papi per Urbino e Roberto Regini per Fano) è forse uno dei più impegnativi e delicati per la Chiesa. Si rivela fondamentale la presenza e la qualità dei docenti di Religione, la loro formazione, la capacità di costruire rapporti con le realtà parrocchiali e associative. Attualmente, nelle nostre diocesi, gli Insegnanti di Religione promuovono, in collaborazione con altre realtà, numerosi progetti sui temi della povertà, del lavoro, della disabilità, dell’apertura ecumenica, che coinvolgono tante classi e altri insegnanti cattolici. La formazione dei docenti è comunque molto curata nella Metropolia e in Regione, attraverso numerose attività di aggiornamento. Rarissime sono le situazioni problematiche sul piano morale (convivenze, divorzi e altre situazioni irregolari) che implicherebbero la revoca o la sospensione dell’idoneità, ma che vanno affrontate, secondo quanto afferma Papa Francesco nell’Amoris laetitia, con un attento discernimento e secondo la logica non dell’emarginazione, ma della integrazione.
Formazione. La riflessione su tale problematica è avvenuta con l’aiuto di Paolo Boni, direttore dell’ex Istituto Superiore di Scienze Religiose “Giovanni Paolo II” di Pesaro (assorbito da quest’anno dall’Istituto di Ancona “Redemptoris Mater”) e di don Giovanni Frausini, preside dell’Istituto Teologico Marchigiano di Ancona. La trasformazione subita dall’Istituto di Pesaro ha provocato un forte calo di iscrizioni, tanto da rendere impossibile l’attivazione del primo anno per il 2018-19 e forse anche per il futuro. E’ vero, d’altra parte, che la nuova organizzazione permette un risparmio di energie, tempo, denaro e potrebbe garantire una maggiore qualità dell’insegnamento. In questo senso non sembra neppure irrealistico pensare ad un collegamento tra l’Istituto di Scienze Religiose di Ancona e l’Istituto Teologico Marchigiano, i quali, pur rimanendo giuridicamente autonomi, potrebbero utilizzare gli stessi corsi. Nel frattempo, comunque, occorre trovare altri cammini di formazione per i laici. In questa direzione vanno sia il Corso per Operatori Pastorali attivato a Pesaro e articolato in otto incontri (4 comuni e 4 per settori) sia alcune iniziative programmate dalla diocesi di Fano: il Corso Teologico di Base (aperto a tutta la Metropolia), che è già al secondo anno di vita, si svolge una volta alla settimana e sta raccogliendo un buon numero di adesioni; i corsi online per offrire una formazione teologica diffusa sul territorio; i percorsi di avvicinamento alla teologia rivolto alle giovani generazioni.
Comunicazioni. Lo strumento che in questo settore coinvolge tutta la Metropolia è il settimanale “Il Nuovo Amico”, la cui diffusione si sta progressivamente ampliando grazie anche alla collaborazione con alcune realtà: Caritas, Acli, Unitalsi, Csi, Coldiretti, Rns… che arricchiscono il giornale di contenuti e lo sostengono economicamente con abbonamenti a prezzi agevolati. Quella economica rimane comunque la questione più spinosa, come hanno sottolineato il direttore Roberto Mazzoli e i responsabili delle redazioni di Pesaro, Urbino e Fano, rispettivamente Alvaro Coli, Andreas Fassa ed Enrica Papetti. Molti giornali diocesani nelle Marche sono stati costretti a chiudere e ad uscire solo in edizione online. Si è poi discusso dell’annunciato taglio ai fondi dell’editoria e dei continui disservizi postali che rischiano di compromettere le vendite su abbonamento. Focus anche sulla comunicazione religiosa delle Marche.