Due nuovi parroci si sono insediati – sabato 15 e domenica 16 settembre – nelle comunità a loro affidate da S. E. Mons. Coccia. Il sacerdote rumeno don Marcellino Rediu ha fatto il suo ingresso nella parrocchia di San Giovanni Bosco in Osteria Nuova, subentrando a don Lorenzo Volponi, che, a sua volta, si è trasferito a San Martino. L’Arcivescovo, che ha presieduto entrambe le celebrazioni, ha ricostruito le motivazioni e il percorso di questa scelta.
San Martino. Alla fine dello scorso anno, la parrocchia di San Martino, trovatasi in una situazione pastorale particolarmente delicata, venne affidata a padre Mario Sala Danna, Superiore dei Missionari Comboniani, il quale accettò l’incarico con grande generosità, ma solo “pro tempore”, essendo già gravato da numerosi impegni come responsabile di una Comunità di Religiosi. Da allora l’Arcivescovo si è preoccupato costantemente di cercare un nuovo parroco per San Martino, individuandolo infine nella persona di don Lorenzo Volponi, del quale però doveva trovare un sostituto per la parrocchia di San Giovanni Bosco. Non potendo attingere al clero diocesano, si è recato personalmente in Romania dal confratello vescovo di Jasi, mons. Petru Gherghel e, ottenuta attraverso di lui la disponibilità di due presbiteri – don Marcellino Rediu, e don Michele Cojan – li ha accolti nella nostra diocesi, nominandoli rispettivamente amministratore parrocchiale di San Giovanni Bosco e aiuto pastorale nelle parrocchie del centro storico. Sabato scorso la comunità di Osteria Nuova, con il Sindaco e il Comandante dei Carabinieri, ha dato il benvenuto a don Marcellino, salutandolo con “affetto, stima, riconoscenza” e promettendo disponibilità al servizio e alla solidarietà”.
Osteria Nuova. Si è poi congedata commossa – con doni e persino con una maglietta apposita – da don Lorenzo: “Un parroco, che in sette intensi anni di apostolato, ha saputo prendere su di sé l’odore delle pecore, entrare in relazione con la gente, trasmettere tenerezza, soprattutto ai giovani”. Anche l’Arcivescovo lo ha ringraziato per il lavoro svolto e per la disponibilità ad accettare il trasferimento, nonostante gli impegni di cancelliere e vicario giudiziale assunti in diocesi. Don Lorenzo ha invitato, innanzitutto, a rendere grazie al Signore per i 150 anni di storia parrocchiale, presentando un libro di recente pubblicazione che ne raccoglie immagini e altri documenti. Ha poi esortato tutti ad “andare avanti, a costruire la chiesa con don Marcellino, per rendere il paese più ricco di fede e di umanità”. Un’esortazione che è stata rivolta, il giorno successivo, anche a lui, come nuovo parroco di San Martino: “Carissimo don Lorenzo, tu sarai per noi padre e maestro, ma anche fratello. Oggi trovi una comunità pronta a fortificarsi nella fede; una comunità che ha dovuto affrontare momenti di prova, sempre superati confidando nel Cristo Risorto e affidandosi ai suoi operai.” Una fiducia, questa, che viene richiesta a tutti noi, sempre. Come affermava Sant’Agostino, infatti “Dio spesso non ci dà quello che vogliamo, ma ci dà ciò che dovremmo volere”.