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      Valerio:”Pregate perchè io sia un prete buono”

      RedazioneDi Redazione1 commento4 minuti di lettura
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      “Per la profonda e gioiosa fede, l’attenzione verso tutti, la passione per la Chiesa e per l’impegno pastorale, secondo le informazioni raccolte presso il popolo cristiano e anche per l’unione con Dio nutrita dalla preghiera e dalla genuina umanità, per l’importanza data alla preparazione teologica e la sensibilità nel ricercare la comunione in ogni servizio, secondo il giudizio di coloro che ne hanno curato la formazione: per tutto questo posso attestare che il nostro fratello Valerio è degno di essere ordinato presbitero”. Con queste parole, sabato 24 giugno, in una Cattedrale gremita –familiari del novello sacerdote, amici, presbiteri e diaconi anche di altre diocesi, parrocchiani, fedeli – il Vicario don Stefano Brizi si è rivolto a S.E. Mons. Piero Coccia per chiedergli, a nome della Santa Madre Chiesa, l’ordinazione presbiterale di Valerio Rastelletti, la cui vocazione adulta è un dono fiorito all’interno della Parrocchia dei Santi Terenzio e Marina in Cattabrighe, sotto la guida spirituale di don Graziano Ceccolini. E’ stato con animo commosso che don Valerio ha ringraziato il suo “parroco di sempre”, per avergli insegnato “ad essere umile e obbediente al Vescovo e alla Chiesa, ma soprattutto ad avere tanta misericordia e a non giudicare mai nessuno”. Con la stessa commozione ha ringraziato i genitori “per i valori cristiani” a cui lo hanno educato “con la testimonianza di una vita fatta di sacrifici, fatiche, ma anche di tante gioie, che sono state d’esempio per crescere in età, grazia, sapienza”. Tante sono state le persone “attraverso cui il Signore ha compiuto meraviglie” con don Valerio e alle quali il neo sacerdote ha espresso riconoscenza e affetto:  dai diaconi e presbiteri della nostra arcidiocesi, che lo hanno accolto con un abbraccio, alla Comunità del Seminario Regionale di Ancona; dalla comunità parrocchiale di Cattabrighe (dove domenica 25 giugno ha celebrato la sua prima messa) a quella di Osteria Nuova – “persone stupende che mi hanno fatto sentire come a casa”  – e dell’Unità Pastorale del Centro Storico – “dove non mi fanno mancare niente”. E poi le persone della Casa del Clero, frequentata negli ultimi mesi e i volontari del Centro d’ascolto della Caritas, “che tanto bene fanno alla nostra città” e con i quali “è nata una stima che spero possa crescere nel tempo”. Non sono stati dimenticati “i religiosi, le religiose e le persone consacrate che hanno pregato e pregano per me” e neppure gli ex colleghi e datori di lavoro “che mi hanno insegnato il dono prezioso dell’onestà”.

      Ma naturalmente il primo ad essere ringraziato è stato l’Arcivescovo “per la vicinanza spirituale e morale che ho sentito sempre presente e per la paternità con cui mi ha accompagnato in questi anni di formazione”. “Caro Valerio – ha detto mons. Coccia – la Parola ora ascoltata chiede che il timore, inevitabile compagno di ogni vocazione al sacerdozio, lasci il posto all’amore: lo stesso con cui il Signore ti ha scelto fin dal seno materno e ti ha plasmato come spada affilata per essere luce delle nazioni…  Una luce che però deve essere riflessa, perché la vera luce che noi sacerdoti siamo chiamati ad indicare è il Cristo e la tentazione che dobbiamo superare nell’esercizio del ministero è quella di sostituire Dio con il nostro io. Ricordati che la sostituzione è l’inizio della capitolazione della vita di un prete. Occorre avere la coscienza del Battista: ‘Non sono io quello che pensate!’…  La promessa dell’obbedienza, che ora ti sarà chiesta, ti impegnerà all’ascolto delle esigenze della comunità diocesana, a te indicate dall’Arcivescovo. Vivi questi impegni nella gioia di servire concretamente il Signore ed i fratelli… Tra l’altro la situazione della nostra Arcidiocesi, carente di sacerdoti, chiede un coinvolgimento particolare del Clero nelle Unità Pastorali, nell’attuare nuove forme di collaborazione con i laici, nell’evangelizzare in un contesto profondamente cambiato… Tutto questo richiede una continua conversione pastorale. L’augurio che ti rivolgo, caro Valerio, è racchiuso nelle tre indicazioni date da Papa Francesco ai nuovi preti: “Pregare senza stancarsi”, “Camminare sempre”, “Condividere con il cuore”. Don Valerio, al quale l’Arcivescovo ha affidato la Pastorale per le Vocazioni, ha chiesto di pregare per lui affinché possa essere, come disse Papa Luciani, “un prete sempre buono, con tutti buono, ovunque e nonostante tutto buono”. È possibile rivedere il rito dell’ordinazione sacerdotale di don Valerio Rastelletti sul canale Youtube dell’Arcidiocesi di Pesaro e su www.ilnuovoamico.it

      Paola Campanini

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      1 commento

      1. Del Bianco Sergio il 29 Marzo 2022 4:16

        Ho conosciuto Don Valerio in confessione! Mi ha colpito la sua semplicità e cordialità,prego il Signore e la Madonna nel Rosario affinché continui così e sia in buon sacerdote

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