TESTAMENTO BIOLOGICO A PESARO
Necessità o atto simbolico?
Dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario (Dat) o testamento biologico a Pesaro? L’interrogativo lanciato dalle colonne del nostro settimanale la scorsa settimana ha suscitato diverse reazioni in città. In questi giorni ne sta discutendo il gruppo di maggioranza in Consiglio comunale dopo che nel 2013 una mozione identica era stata respinta. Allora era firmata dal Movimento 5 Stelle, ora viene replicata dal Pd ma la sostanza non cambia. Si va a toccare un tema etico molto delicato anche se del tutto irrilevante sul piano giuridico vista l’assenza di una legislazione nazionale di riferimento. Secondo il neurologo pesarese Matilde Leonardi, il Comune di Pesaro prima di parlare di Dat dovrebbe recepire le linee guida ministeriali riguardanti le persone con disturbi della coscienza. Oggi un pesarese in questa condizione clinica è infatti spesso costretto a lasciare Pesaro verso città meglio organizzate. E lo sa bene l’associazione “Amici di Andrea” che da due anni sta chiedendo in lungo e in largo ciò che la legge già dovrebbe prevedere ma che a Pesaro manca. Una struttura domiciliare protetta per il sostegno e cure riabilitative e assistenziali a persone con gravi cerebrolesioni acquisite, in particolare per coloro che si trovano in stati di coscienza non responsivo.
Una sfida concreta per Pesaro rispetto all’inutilità di una mozione sui Dat.
La direzione