Mombaroccio e il presepe di Greccio
Ne abbiamo discusso a lungo in redazione ma alla fine abbiamo tutti convenuto che davvero la “nascita” della casa famiglia di Ivana Lovrić e Roberto Ciferri, con le figlie Lucja e Indira, pare fatta apposta per parlarci di un’altra “Nascita”. Nessuna immagine artistica potrebbe rappresentare il Santo Natale in maniera più efficace. Sembra davvero il presepe di Greccio trasferitosi a Mombaroccio. E ci sono tutti i protagonisti proprio come duemila anni fa.
Per mesi hanno bussato ad “alberghi e locande” della Romagna prima di trovare nel nostro territorio quella che oggi pare davvero la grotta di Betlemme: una vecchia canonica adiacente alla parrocchia dei Santi Vito e Modesto in disuso da anni.
In questa storia ci sono anche i pastori e i magi con i doni: molti abitano a Mombaroccio, altri vengono da fuori. Per far nascere questa cellula dell’associazione di don Oreste Benzi, si è mossa l’intera diocesi di Pesaro: il diacono Emilio Pietrelli, don Enrico Giorgini, don Massimo Regini, don Stefano Brizi e l’arcivescovo Piero Coccia. Tanti doni li hanno portati le famiglie della nostra comunità cristiana. C’è chi ha regalato mobili, termosifoni, vestiti… Qualcuno ha messo a disposizione il proprio tempo e il suo mestiere provvedendo a ristrutturare le stanze della casa, l’impianto elettrico etc… In appena due mesi è sorto in paese un comitato e persino il gruppo famiglie della Vicaria sta raccogliendo fondi per sostenere questa famiglia.
Di questo passo a Pasqua la canonica potrebbe ospitare fino a dieci persone e non solo bambini in difficoltà. «La nostra porta – ricordano Ivana e Roberto – è aperta a tutti e ci piacerebbe accogliere in famiglia anche un sacerdote».
Ma questa non è la classica (seppure importante) gara di solidarietà sociale. C’è qualcosa in più, anzi c’è “Qualcuno” in più. «La nostra vocazione – diceva don Benzi – consiste nel lasciarci conformare a Cristo povero, a Cristo, l’Uomo Dio incarnato che vive in mezzo a noi in una forma di condivisione diretta a partire dagli ultimi» .
Ivana e Roberto sono dunque un dono di autentica testimonianza cristiana per tutto il nostro territorio. Una risposta all’invito di Papa Francesco ad aprire la propria porta all’accoglienza delle persone più bisognose, ai piccoli e ai poveri che il mondo rifiuta.
Per questo Natale vale allora la pena di visitare questo presepe vivente di Mombaroccio, magari con lo stesso atteggiamento di stupore dei pastori di duemila anni fa.
Roberto Mazzoli
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