E’ stato uno degli ultimi messaggi di Benedetto XVI quello inviato il 24 gennaio 2013 (festa di S. Francesco di Sales) per la 47^ Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, da celebrarsi il 12 maggio 2013. Pochissimo, questa volta, lo spazio riservato all’analisi della pericolosità, dei possibili effetti negativi delle ‘reti sociali’. Il Messaggio è invece tutto teso – in positivo – a evidenziare le potenzialità che esse offrono a coloro che vogliono farne “porte di verità e di fede” e a documentare l’uso che già ne viene fatto dai cattolici.
Nell’ambiente digitale, ad esempio, alcuni esprimono ‘l’infinita ricchezza del Vangelo‘ accompagnando la parola con immagini e suoni” in modo che “la comunicazione sia più efficace, coinvolga l’immaginazione e la sensibilità affettiva e riesca a raggiungere le menti e i cuori di tutti”. Come le parabole di Gesù o come la secolare tradizione della chiesa, ricca di un patrimonio artistico e musicale che da sempre ha cercato di dare forma alle verità della fede.
Attraverso i social network, inoltre, alcuni credenti rendono testimonianza dialogando con chi è nel dubbio e coinvolgendosi rispettosamente con le domande di chi cerca la verità. Le reti facilitano anche la condivisione delle risorse spirituali e liturgiche, offrono occasioni di preghiera, meditazione o condivisione della Parola di Dio, permettendo ai credenti di sentirsi più uniti alla comunità universale della Chiesa: il che è importantissimo soprattutto per quei cristiani che vivono in contesti geografici e culturali in cui si sentono isolati.
Non mancano poi esempi di comunicazione digitale utilizzata per invitare le persone a vivere incontri di preghiera o celebrazioni liturgiche in luoghi concreti e a scoprire l’importanza dell’incontro diretto, di esperienze di comunità o di pellegrinaggio, elementi sempre più importanti nel cammino della fede. La presenza della Chiesa nel mondo digitale non è dunque prospettata da Benedetto XVI come un “ideale” da perseguire, ma è descritta come realtà già in atto, anche se sempre da potenziare. Una cosa è raccomandata ai credenti: l’autenticità. Che consiste “non solo nella esplicita professione di fede, ma anche nel comunicare scelte, preferenze, giudizi che siano profondamente coerenti con il Vangelo, anche quando di esso non si parla in forma esplicita”.
Prendendo spunto da questo Messaggio, la nostra Arcidiocesi, al fine di celebrare la 47^ Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, ha organizzato un incontro sulla presenza dei cattolici nel mondo della comunicazione e sul rapporto, non sempre facile, tra Chiesa e mass media. L’incontro, che sarà presieduto da S.E. Mons. Piero Coccia, avrà come protagonista Marco Tarquinio, direttore del quotidiano Avvenire e si svolgerà giovedì 30 maggio, alle ore 18, presso l’Auditorium di Palazzo Montani Antaldi. La cittadinanza è invitata a partecipare.
Paola Campanini