Fin dalla sua nascita il Capitolo è stato un evento importante nella vita dell’Ordine Francescano. Nell’aprile del 1209, papa Innocenzo III ricevette a Roma Francesco d’Assisi e i suoi seguaci, approvò oralmente la loro forma di vita (la Proto-Regola) e diede loro il permesso di condurre vita comune in povertà. Tornato ad Assisi, Francesco si stabilì con i suoi compagni alla Porziuncola (S. Maria degli Angeli).
In breve tempo l’Ordine francescano si era allargato superando i confini italiani. San Francesco iniziò allora a raccogliere i suoi frati in “capitoli” alla Porziuncola, per discutere l’organizzazione dell’ordine e confermare i frati nella loro vocazione e nella loro scelta di consacrazione.
CORREVA L’ANNO 1212
Il primo grande capitolo dei frati, fu celebrato nel 1212. Da allora fino al 1216, questo incontro dei frati si teneva due volte l’anno: a Pentecoste e a settembre per la festa di San Michele arcangelo. Poi, dal 1217, soltanto una volta l’anno, a Pentecoste, sempre alla Porziuncola.
Fra Tommaso da Celano, che tra il 1228-1229 scrisse la prima biografia di s. Francesco, la Vita Prima, racconta che “Fu per Francesco desiderio costante e vigile premura mantenere tra i figli il vincolo dell’unità, in modo che vivessero concordi nel grembo di una sola madre quelli che erano stati attratti dallo stesso spirito e generati dallo stesso padre “…(FF 777) “Ogni volta che i frati si incontravano, era una vera esplosione del loro affetto spirituale. […]. Erano felici quando potevano riunirsi, più felici quando stavano insieme” (cap. XV, nn. 38-39).
Nel Capitolo del 1217 San Francesco di Assisi, visto il continuo aumento dei frati, ritenne necessario, suddividere l’Ordine dei Frati Minori; in Circoscrizioni, o provincie.
Il capitolo del 1219, il cosiddetto capitolo “delle stuoie”, codificò gli obblighi dei frati minori ed elaborò una nuova regola, detta Regola non bollata che sarà approvata dal Papa Onorio III nel 1223 con il nome di Regola bollata che è il fondamento della vita e della legislazione di tutti gli Ordini Francescani.Nei primi giorni dell’anno 1525 un frate minore, Matteo da Bascio, lasciava il suo convento di Montefalcone (diocesi di Fermo) per recarsi a Roma dal Papa.
Pochi mesi dopo seguono il suo esempio anche i due fratelli Ludovico e Raffaele Tenaglia di Fossombrone. Dopo varie peripezie i fuggiaschi trovano accoglienza nel territorio di Camerino, dove, grazie all’interessamento della duchessa Caterina Cibo, nipote del papa Clemente VII, ottengono dal papa la bolla “Religionis Zelus”, datata 3 luglio 1528, che costituisce l’atto giuridico di nascita dell’Ordine dei Frati Cappuccini .
LA REGOLA DI POVERTA’
Nell’aprile del 1529 ad Albacina, si celebrò il primo capitolo dell’Ordine dei frati Cappuccini, nel quale venne eletto Ministro Generale fra Ludovico da Fossombrone.
Ivi si stabilirono i primi capitoli della loro regola: vita eremitica, rozzo abito con cappuccio a punta, testa scoperta, barba, piedi scalzi, vita di elemosina, attività missionaria tra il popolo.
Nel 1535 i Cappuccini si erano diffusi anche nel Veneto e in Lombardia e avevano raggiunto il numero di cinquecento frati. Era necessario dare al nuovo Ordine un assetto definitivo, cosa che avvenne nel capitolo del 1535-1536, convocato a Roma, nel convento di Sant’Eufemia, nel quale furono approvate le Costituzioni dei Frati Cappuccini le quali poi sono state modificate ogni volta che se ne è avvertito il bisogno per adattarle sia alle mutate condizioni dei tempi e, alle nuove disposizioni della Chiesa. La celebrazione di un Capitolo provinciale costituisce un momento importante per la vita della provincia, occasione di confronto e rinnovamento, espressione del desiderio dei frati di trovarsi insieme per verificare e programmare la vita di consacrati nell’oggi della Chiesa a partire dal Vangelo e dal carisma del proprio Fondatore, per scegliere i fratelli – Ministro provinciale, Vicario Provinciale e altri 3 consiglieri (definitori) – che aiuteranno il provinciale a guidare la provincia religiosa nel prossimo triennio, e per stabilire le linee e gli orientamenti che guideranno la vita della provincia nei successivi tre anni!
I NUOVI SUPERIORI
Il capitolo, celebrato dal 15 al 19 aprile 2013 nel Santuario Internazionale della Santa Casa di Loreto, è stato il 276° capitolo della nostra provincia, il primo a suffragio universale, cioè con la partecipazione di tutti i frati di voti perpetui. Presieduto da Fr. Raffaele Della Torre, Definitore Generale, il capitolo provinciale ha eletto i nuovi superiori della Provincia delle Marche: Fr. Giulio Criminesi, Ministro Provinciale; Fr. Marzio Calletti, Vicario; fr. Gianni Pioli, fr. Filippo Maria Caioni e fr. Alessandro Tesei, definitori (Consiglieri).
Il Capitolo, a cui hanno partecipato un centinaio di frati, sì è concluso con una solenne concelebrazione nella Basilica di Loreto, presieduta dall’Arcivescovo Giovanni Tonucci al termine della quale tutti i frati si sono recati nella Santa Casa, per invocare la protezione della Madonna e ascoltare la professione di fede del Ministro e Vicario provinciale!
Articolo di Ferdinando Montesi