Un anno fa l’Arcivescovo Giovanni Tani (ora emerito) ha firmato il decreto di dedicazione della chiesa di Caresto a “Gesù Cristo Sposo della Chiesa Sposa”, stabilendo che l’anniversario sia celebrato il 7 agosto.
La prima chiesa dedicata a “Cristo Sposo della Chiesa” è quella di Caresto in comune di Sant’Angelo in Vado. L’Arcivescovo di Urbino, Mons Giovanni Tani (ora arcivescovo emerito) il 21 dicembre 2022 ha firmato il decreto di dedicazione della chiesa di Caresto a “Gesù Cristo Sposo della Chiesa Sposa”. Quest’anno, la Comunità di Caresto ha celebrato la festa del primo anniversario della dedicazione, a cui hanno partecipato tutti gli amici e le persone interessate a vivere e comprendere meglio la sponsalità divina e la necessità di concretizzarla nella vita sia delle famiglie, sia dei sacerdoti (“sposi della Chiesa”), sia delle persone consacrate.
La celebrazione è avvenuta domenica 6 agosto a Caresto con la santa Messa presieduta da Mons. Giovanni Tani, nella quale si sono ritrovate le famiglie già associate, mentre altre cinque nuove richiedenti si sono unite per confermare la promessa di adesione e servizio. A questo evento si era giunti, grazie al Vescovo Tani, che durante l’ultimo ritiro del clero dell’anno con il presbiterio diocesano, aveva pubblicamente consegnato a don Piero il decreto, nel quale c’è una breve storia della chiesa, di cui si hanno notizie fin dal 1180, mentre l’attuale struttura fu ricostruita dopo il terremoto del 1781. Mons. Tani era venuto a conoscenza della storia della chiesa sita in località Caresto, presso Sant’Angelo in Vado, e cioè che la chiesa parrocchiale di San Sisto in Caresto era una vecchia chiesa di campagna, abbandonata, demolita e spogliata di ogni bene dal dopoguerra, che nel 1968 fu affidata ‘giuridicamente’ a don Pietro Pasquini, il quale però aveva l’incarico di viceparroco e direttore
dell’oratorio di Sant’Angelo in Vado, con il patto di non sentirsi affatto responsabile né della chiesa né della parrocchia perché la casa parrocchiale e la chiesa erano crollate (le suppellettili e la stessa pala d’altare erano state rubate) e in tale periodo la parrocchia era priva di fedeli. Tale è stata la posizione giuridica fino al concordato del 18 febbraio 1984, quando la parrocchia fu soppressa e unita a Sant’Angelo in Vado. Nel 1968 fu affidata a don Piero. Nel 1993 l’allora Arcivescovo di Urbino, mons. Donato Bianchi, volle dedicare il tempio a Gesù Sposo della Chiesa, tenendo presente la nuova realtà della Comunità di Caresto come centro di spiritualità delle famiglie, che ha celebrato da poco i cinquant’anni di vita. Fatta la necessaria ricostruzione storica della chiesa, mons. Giovanni Tani è arrivato ad una dedicazione con atto ufficiale. Il decreto si chiude in questo modo: < Si riconosce l’avvenuta celebrazione della dedicazione della chiesa di Caresto a “Gesù Cristo Sposo della Chiesa” e si precisa che il titolo completo della chiesa sia “Gesù Cristo Sposo della Chiesa Sposa” . Si decreta che l’anniversario della dedicazione sia celebrato nella suddetta chiesa, con il grado di solennità, il giorno 7 agosto…>. La pala d’altare (vedi foto) è tratta dal Cantico dei Cantici e vuole illustrare la sponsalità divina: Dio e Israele; Gesù e la Chiesa. Per quanto ne sappiamo è l’unica chiesa d’Italia con questo titolo.