Fano
a cura della Pastorale Familiare
Una giornata di condivisione e amicizia quella che domenica 22 maggio hanno vissuto, a Villa Alta Prelato, le coppie della nostra Diocesi che si preparano a ricevere il Sacramento del Matrimonio.
Nella sua riflessione, il Vescovo Armando ha posto l’accento sul fatto che l’amore esiste solo quando è dimostrato cioè comunicato con parole e gesti. “L’amore va dimostrato, non sottinteso, intuito, percepito, persino immaginato, mai implorato e men che meno preteso”. Il Vescovo si è poi soffermato sulla qualità delle relazioni e sul peso dei sentimenti. “L’amore maturo in ogni ambito della vita non è mai usa e getta. L’amore è quando tu ti apri e fai spazio all’altro, è quanto tu ti doni all’altro, è quanto tu ti mostri per quel che sei a quell’altro che costituisce il noi. L’amore non nasce da quanto si riceve, da ciò che mi restituisce. Dalla felicità che l’altro mi dona, dal fuoco o dalla luce che mi offre. Quello è un amore immaturo che è destinato a finire! Amore – ha proseguito il Vescovo Armando – non è sinonimo di prendere. Amore è cercare di far star bene l’altro senza aspettarmi nulla in cambio! Amore è donarsi all’altro in veri gesti di carità-amore senza pretendere la propria felicità, senza stare con l’altro perché mi rende felice. Solo così ci si trova ad un livello di gioia infinita più alto, più grande! E’ l’amore maturo di chi scambia, di chi si lascia amare da gesti gratuiti e ama a sua volta con gesti gratuiti. Un amore che bisogna continuamente ricercare!”. In conclusione il Vescovo ha accennato anche alla crisi della coppia. “Spesso le persone pongono fine ad una relazione di coppia per evitare la fatica di affrontare i conflitti, non cogliendo l’opportunità di trasformare le difficoltà in crescita. Quello che poi di norma avviene è che le persone incontrano un nuovo partner, si innamorano, si sentono nuovamente felici e realizzate per poi, dopo un periodo di tempo lungo o breve, ritrovarsi nuovamente frustrate. Le persone intelligenti dopo un po’ si rendono conto che i problemi sono sempre gli stessi. A questo punto, le persone ancora più intelligenti cominciano a chiedersi se, invece di interrompere la relazione di coppia, forse non sia meglio cercare di capire che cosa stia succedendo. Cominciano ad indagare su quali siano le responsabilità di entrambi i partner nel creare la disarmonia di coppia. Cercano di capire dove stanno andando come coppia, dove vorrebbero andare e che cosa impedisce loro di procedere verso quella direzione. E’ auspicabile portarsi dalla confusione ad uno stato di amorevolezza sempre maggiore”.