Presbitero, docente, arcivescovo, scrittore. Una vita dedicata alla chiesa, allo studio, all’insegnamento, alle pubblicazioni. Un cammino di fede e di testimonianza cristiana nel segno del Vangelo. Un percorso caratterizzato dall’ascolto, dalla preghiera, dalla carità, dalla predicazione appassionata, dalla realizzazione di opere di importanza basilare per la Chiesa diocesana. SE mons. Francesco Marinelli, arcivescovo emerito di Urbino, Urbania, Sant’Angelo in Vado è tornato alla Casa del Padre alle ore 2 della notte tra giovedì e venerdì all’ospedale di Urbino, assistito e vegliato da suor Carolina e suor Josefina, Francescane missionarie volontarie dei poveri, entrambe messicane, che si sono prese amorevolmente cura di lui, con impegno e dedizione, fin dal settembre 2000, dopo la sua nomina a Pastore dell’arcidiocesi.
La vita. Francesco Marinelli nasce ad Appignano del Tronto (AP) il 10 ottobre 1935. Il 25 marzo 1961 viene ordinato presbitero e l’11 marzo 2000 è eletto 84° arcivescovo di Urbino – Urbania – Sant’Angelo in Vado. Riceve l’ordinazione episcopale nella cattedrale di Ascoli Piceno dal Cardinale Camillo Ruini il 29 aprile 2000; il suo motto è: Pastor in Sanguine testamenti aeterni, Pastore nel Sangue dell’alleanza eterna (Eb 13,20). La sua missione pastorale inizia il 27 maggio 2000 e termina il 17 settembre 2011. Al suo arrivo ad Urbino viene ricevuto a Porta Valbona dal Sindaco Massimo Galuzzi e dal Rettore dell’Università degli Studi Carlo Bo.
Il curriculum. Lungo, intenso, diversificato il suo itinerario scolastico, didattico e operativo. Dopo aver ottenuto la maturità classica, consegue la Laurea in Teologia sotto la direzione del professor Andrè Conbes dell’Istituto Cattolico di Parigi e la licenza in Diritto Canonico, quindi si laurea in Filosofia presso l’Università La Sapienza di Roma. Nel 1967 è chiamato a Roma per insegnare Dogmatica Sacramentaria e Pastorale Sacramentaria nelle Pontificie Università Lateranense e Urbaniana, diventando poi ordinario; ha presieduto il Pontificio Istituto Pastorale dell’Università Lateranense e l’Istituto di Scienze Religiose “Ecclesia Mater”; nel 1998 è nominato Segretario del 47° Congresso Eucaristico Internazionale svoltosi nel 2000 in Italia e incentrato sul rapporto tra Eucaristia e Incarnazione. È stato Rettore della Basilica di santa Anastasia al Palatino e Cappellano della chiesa del Preziosissimo Sangue a Roma. Intensa la sua collaborazione con molte riviste di carattere teologico e pastorale e numerosi i volumi pubblicati, tra cui “Sacramento e ministero”, “Il ministero pastorale”. Diverse le mansioni svolte per la Santa Sede e i riconoscimenti tra cui la nomina a Commendatore con placca dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro.
L’attività di Pastore in Diocesi. L’8 dicembre 2000 presiede la Sessione di chiusura dell’Inchiesta diocesana sulla Serva di Dio Sr. Maria Francesca Ticchi, clarissa cappuccina di Mercatello sul Metauro, nel monastero sorto nella casa di Santa Veronica Giuliani. Nata Clementina Adelaide Cesira Gostoli, il 23 aprile 1887 a Belforte all’Isauro, entrò in monastero nel 1902; visse eroicamente le virtù della fede, accettò la sofferenza con pazienza durante le dolorose terapie cui dovette sottoporsi per il suo stato di salute, morì a 35 anni. Il 23 novembre 2020 papa Francesco ha firmato il Decreto super virtutibus per Madre Maria Francesca Ticchi. Con particolare attenzione al mondo giovanile, il 14 Gennaio 2001, mons. Marinelli inaugura la Cappella Universitaria al Colle dei Cappuccini. Segue con interesse gli importanti lavori di ristrutturazione della Basilica Cattedrale di Urbino, messi in atto dopo il terremoto del 1997 e il 1° giugno 2002, festa del Patrono San Crescentino, presiede alla riapertura del Duomo. Lo stesso giorno decreta la riapertura del Seminario Diocesano di Urbino presso la sua sede originaria nella canonica della chiesa di san Sergio. Gli urbinati hanno avuto sempre una particolare devozione per il Beato Giovanni Pelingotto; il 9 agosto 2003, mons. Marinelli erige a Santuario del Beato Pelingotto la chiesa di san Francesco d’Assisi in Urbino. Lo stesso anno pubblica Il Messaggio e la Prassi, un volume di ricerca scientifica che descrive la situazione della Chiesa di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado all’inizio del nuovo millennio e l’anno seguente, il 19 settembre, inaugura la Delegazione urbinate dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Due importantissimi avvenimenti promossi dall’arcivescovo Marinelli caratterizzano il 2005: dal 10 al 17 Aprile celebra il Congresso Eucaristico Diocesano “Voi stessi date loro da mangiare”, un evento che può definirsi storico per la sua importanza, e il 29 maggio 2005 istituisce l’Adorazione Eucaristica Perpetua nella chiesa di santo Spirito ad Urbino. Questa iniziativa, di forte valore spirituale, viene accolta con molta devozione e coinvolge un gran numero di cittadini che si alternano nelle 24 ore, senza interruzione, in preghiera nella bellissima Chiesa interamente affrescata. Dal 12 al 17 Febbraio 2007 si reca a Roma per la Visita ad Limina. Anche il 2010 è segnato da due eventi di grandissimo rilievo che hanno richiesto notevoli risorse. Il 20 marzo inaugura il nuovo allestimento del Museo diocesano Albani dopo lavori di consolidamento strutturale, di restauro, di risanamento conservativo e di design architettonico. Si è trattato di una operazione di grande respiro che ha riguardato le sale attigue alla cattedrale, la sacrestia, l’oratorio della Grotta, realizzata sotto la direzione tecnica dell’ing. Alessandro Cioppi, che ha dato alla città e all’Arcidiocesi uno dei più importanti musei diocesani dell’Italia Centrale. Successivamente, il giorno della festa di Maria Immacolata, l’8 dicembre, riapre il Santuario mariano del Pelingo dopo un importante intervento di restauro e risanamento conservativo da lui stesso voluto. Devotissimo della Madonna, si è molto adoperato per una sempre maggiore valorizzazione del santuario. Per concludere, una nota di grande importanza. Durante il suo episcopato, l’arcivescovo Marinelli ha ordinato ben 13 presbiteri diocesani e altri di fuori diocesi: un numero davvero rilevante che sottolinea, anche se non ce n’è bisogno, la sua capacità pastorale, il suo dinamismo, l’attrazione che riusciva ad esercitare per la vita religiosa. Conclusione non effimera. A riprova dell’apprezzamento che godeva nella realtà cittadina e territoriale, il Consiglio comunale e la Giunta comunale della città di Urbino il 21 dicembre 2011 gli hanno conferito la cittadinanza onoraria