Il “Mese per la Vita” è giunto alla sua seconda edizione e, quest’anno, ha coinvolto le Diocesi della Metropolia. Il primo appuntamento si è tenuto sabato 27 gennaio a Fano, al Centro Pastorale, con la partecipazione del Vescovo Andrea e del dottor Pino Morandini uno dei vice-presidenti nazionali.
Vita. Introdotto dalla presidente del MpV (Movimento per la Vita) di Fano, la dottoressa Emanuela Lulli, il relatore, da sempre impegnato nel Movimento per la Vita fin dalle sue prime attività ed appassionato sostenitore delle ragioni della vita, ha preso le mosse proprio dal messaggio dei Vescovi italiani che, dal 1979, ogni anno offrono alla comunità civile ed ecclesiale un’occasione di riflessione profonda sui temi della accoglienza della vita umana fragile, a partire da quella più indifesa come è quella del bambino non ancora nato.
Legge e diritto. Una prospettiva particolare che il relatore, giurista di formazione e di professione, ha voluto sottolineare è stata quella di ricordare come, nel corso di decenni appena passati, si sia cercato di equiparare legge e diritto, giungendo perciò a considerare diritto quello che è possibile per legge. In realtà questa equiparazione, anche nella storia recente, si è dimostrata insostenibile, soprattutto quando la legge, approvata dalla maggioranza del momento, è giunta a negare il fondamento di ogni diritto, ovvero il diritto alla vita. Così accadde nella Germania del Terzo Reich, dove la legge aveva fissato i parametri per definire degna la vita umana; così accade anche oggi nelle moderne legislazioni dove alcune leggi permettono di realizzare una vera e propria “classifica” della vita umana. Curiosa coincidenza, l’evento organizzato dal MpV è coinciso con la ricorrenza della Giornata della Memoria!
Chiesa. Il relatore ha più volte sottolineato l’attenzione con la quale la Chiesa, attraverso i pontefici degli ultimi decenni, si sia schierata con coraggio a favore della difesa della vita umana, soprattutto quella più fragile e indifesa, quella vita che papa Francesco ha racchiuso nella ormai celebre frase relativa alla necessità di opporsi alla “cultura dello scarto” che la vorrebbe eliminare.
Ma nello stesso tempo ha ricordato come il valore della vita è un valore che viene prima della legge, e anche dell’esperienza religiosa, valore fondato sul diritto naturale che viene prima di ogni legge e di ogni sua applicazione. Si tratta di un valore laico, che accomuna credenti e non credenti.
Responsabilità. Le conclusioni sono state formulate dal Vescovo Andrea, che ha evidenziato da un lato la necessità di promuovere il valore della vita, di ogni vita, per le future generazioni nell’ottica della salvaguardia del Creato, dall’altro richiamando la responsabilità della generazione dei figli e ringraziando le famiglie numerose per la loro generosità verso la vita.
Il “Mese della Vita” prosegue, e tutti siete invitati a seguire le prossime iniziative.