Giovedì 18 gennaio, giorno di apertura della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, al Centro Pastorale Diocesano si è tenuto l’incontro dei nostri Vescovi, Andrea e Sandro, con tutto il Clero della Metropolia. L’appuntamento è stato allargato ai laici delle tre Diocesi impegnati nel cammino dell’Ecumenismo e del Dialogo Interreligioso.
Cammino ecumenico. Hanno preso parte all’evento anche diversi sacerdoti ortodossi che vivono nel nostro territorio: Padre Constantin Cornis, Padre Gheorghe Badaluta e Padre Victor Ciloci.
Con grande sorpresa, anche Padre Cristian di Recita, parrocchia con la quale la Diocesi ha un Gemellaggio intercofessionale (Diocesi di Caransebes – Romania), è stato presente alla riunione raggiungendo l’Italia proprio in questi giorni per prendere parte agli appuntamenti ecumenici.
Dopo i saluti e la preghiera iniziale, illuminanti sono state le parole dei relatori: don Vincenzo Solazzi, Direttore dell’Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo e don Gabriele Micci, Vice Direttore, entrambi della Diocesi di Fano. Si è parlato dell’ecumenismo a partire dalle date storiche e da documenti ecclesiali citando importanti autori di testi per soffermarsi, poi, al cammino specifico delle tre Diocesi iniziato ormai da decenni. Un altro aspetto fondamentale che è stato affrontato ha riguardato l’ecumenismo alla luce del prezioso cammino sinodale che la Chiesa Cattolica sta vivendo. Interessanti sono stati inoltre gli interventi dei partecipanti. L’incontro è terminato con il pranzo comunitario.
Veglia. Inserita nella settimana per l’Unità dei Cristiani, significativa è stata la veglia ecumenica per la pace di sabato 20 gennaio nella Cattedrale di Fano. Con un’unica voce, i vescovi della Metropolia, don Andrea e don Sandro, i rappresentanti delle Chiese ortodosse, valdesi e luterane presenti nel nostro territorio e numerosi fedeli hanno pregato insieme, guidati dalla parabola del Buon Samaritano.
Unità e pace. Gesti di comunione, canti di invocazione e di lode, ascolto della Parola, preghiera corale: l’unità e la pace sono, per il cristiano, un impegno di vita ed è stato davvero intenso il momento che ha visto tutti coinvolti e partecipi. La prima parte si è conclusa sul sagrato del Duomo, ciascuno con una candela in mano, intorno alla Croce: un invito alla missione, a farsi prossimo, a impegnarsi a tutto ciò che si può fare insieme.
Croce. La veglia è poi continuata di nuovo dentro la Cattedrale, intorno a quella croce portata dai vescovi e dai rappresentanti delle varie confessioni cristiane e deposta ai piedi del presbiterio. E proprio da quel segno, carico di lacrime e di sofferenza, ma al tempo stesso di ricerca di pace e di vita rigenerata, realizzato da un carcerato di Fossombrone con i pezzi di legno di scarto, che suor Catherine ha portato la sua testimonianza.
Fraternità. Hanno accompagnato poi la veglia le parole di Papa Francesco, dal messaggio Urbi et Orbi del Natale scorso, a dal Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace. Ha arricchito la meditazione Emanuele Frontoni con la sua esperienza di scienziato e professore all’Università di Macerata, il quale da anni studia l’intelligenza artificiale. Insieme alla fiducia per le possibilità che offre, c’è la consapevole necessità di regole perché l’IA sia davvero a servizio della fraternità umana e della pace. Significativo anche il gesto di scrivere una parola di pace su un piccolo straccio di stoffa, deposto ai piedi della croce e poi riconsegnato a ciascuno dal Vescovo e dagli altri rappresentanti presenti.