Sabato 10 giugno in Cattedrale è stata presentata Memoria Rerum Musica, la nuova collana emanazione dei Quaderni di Ricerca di Memoria Rerum che intende pubblicare in trascrizione moderna gli antichi manoscritti contenuti presso l’Archivio Storico Diocesano ed appartenuti alla cappella musicale della Cattedrale, per ridare voce a musiche del passato che da secoli giacciono mute in polverosi scaffali. L’Archivio conserva circa 200 composizioni autografe dei maestri di cappella della Cattedrale di Fano e non solo, più una collazione di copie di autori classici come Palestrina, Colonna, Casciolini, Viadana e del Novecento.
Ripini. Tra i fondi spicca sicuramente, per quantità ed interesse, quello ascritto alla figura di Giuseppe Ripini, maestro di cappella dal 1794 al 1823 e che conta 55 opere. Da qui prende il via la nuova collana Memoria Rerum Musica che sceglie di presentare un primo volume dedicato alla trascrizione del Benedictus a quattro concertato di Ripini per coro, solisti e orchestra. La trascrizione è stata resa in edizione critica a cura della Commissione musicologica dell’Istituto Diocesano di Musica Sacra composta da Stefano Baldelli, Gabriele Gravagna e Federico Raffaelli, allo scopo di preparare, con attenzione filologica, un testo musicale per l’esecutore moderno il più coerente ed aderente possibile alle originali intenzioni del compositore.
Il lavoro è ancora più interessante perché la figura di Ripini, tutt’ora sconosciuta alla storia della musica, per le cronache dell’epoca fu una personalità musicale molto rinomata.
L’evento di sabato 10 giugno ha visto coinvolti i membri della Commissione musicologica ad illustrare gli aspetti storici e tecnici del lavoro di studio delle opere del Ripini e la Cappella Musicale del Duomo di Fano, nella formazione con coro e orchestra, assieme ai solisti Giovanna Donini, Andreina Zatti, Hayiang Guo, Zheng Wang diretti dal M° Stefano Baldelli, ad eseguire le Litanie a quattro, il Magnificat a quattro ed il Benedictus a quattro concertato di Ripini.
Riscoperte musicali. Il grande riscontro di pubblico ed il vivo apprezzamento per le riscoperte musiche del Ripini dallo stile fresco ed agile ma al contempo intenso ed espressivo, è stato poi riassunto nel discorso conclusivo di S.E. Mons. Trasarti che, al termine della conferenza-concerto, ha sottolineato la grande importanza e cura riservata alla memoria storica di una diocesi antica e risalente al V secolo d.C., come quella di Fano Fossombrone Cagli Pergola, omaggiando il lavoro e lo studio profuso dalle numerose persone coinvolte come, per citarne solo alcune, Guido Ugolini e Valentina Tomassoni per l’Ufficio Diocesano Beni Culturali e Giuseppina Boiani Tombari per l’Archivio Storico Diocesano.