Un vescovo che porta al dito l’anello del babbo racconta la storia di una famiglia, una tra tante, dalla fede semplice e genuina della gente del Fermano. Lo si è potuto constatare domenica scorsa, quando monsignor Andrea Andreozzi, 55 anni, vescovo eletto di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola, ha ricevuto l’ordinazione episcopale nella sua Fermo. «Dopo la morte della mamma Vera, avvenuta ai primi di gennaio di quest’anno – racconta una sorella – il giorno di Pasqua noi fratelli ci siamo ritrovati e, scherzando, abbiamo proposto a don Andrea di custodire l’anello di babbo Delio, qualora un giorno fosse diventato vescovo. L’interessato ha rifiutato con un sorriso…». Ma oggi gli occhi di Andreozzi erano visibilmente commossi nel ripensare ai genitori che dal cielo hanno seguito la solenne celebrazione presieduta da Rocco Pennacchio, arcivescovo di Fermo. Con lui, come coconsacranti, Armando Trasarti, amministratore apostolico di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola, e Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia. Dal 2020 Andreozzi è stato rettore del Pontificio Seminario regionale umbro, per questo la cattedrale si è riempita di seminaristi e il presbiterio di clero marchigiano ed umbro con i rispettivi vescovi e il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo emerito di Perugia-Città della Pieve. Quattro pullman di fedeli provenienti da Fano e dall’entroterra della diocesi erano inoltre presenti per l’occasione, mentre per chi non è riuscito ad entrare in Basilica è stato allestito un maxi schermo nella chiesa di San Domenico.
«Due giorni fa con alcuni presbiteri – ha detto Pennacchio rivolgendosi ad Andreozzi – abbiamo concluso gli esercizi spirituali sulla tomba di don Tonino Bello e pregato per te, mentre oggi ti affidiamo alla Vergine Santa». Al termine della liturgia il nuovo pastore è passato tra le navate della cattedrale per benedire tutti i presenti, tra cui anche una nutrita delegazione di sindaci delle Marche. Poi si è rivolto ai presenti. «In questi giorni ho ripensato alle stelle – ha detto – per recuperare il cielo, la luce migliore che ognuno di noi può riflettere davanti a Dio. Le stelle sono la nostra proiezione verso il cielo, sono la nostra sete di infinito e ci aiutano a ricordare tutti quanti: i vivi e i defunti, i giovani e gli anziani, gli uomini e le donne che cercano di esprimere al meglio la luce più bella che brilla nel loro cuore. Sotto il cielo ci siamo tutti e le nostre stelle possono stare insieme». Poi rivolgendosi al suo nuovo gregge ha aggiunto: «il mio peculium, la mia piccola parte nella Chiesa e nel mondo, siete voi cari fratelli e sorelle della diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola. Fra qualche giorno arriverò da voi e insieme a voi cammineremo e cercheremo di fare la nostra parte per costruire il Regno dei cieli già su questa terra». Il 9 luglio farà il suo ingresso in diocesi. Con l’occasione verrà distribuito a tutti gli abbonati il settimanale interdiocesano Il Nuovo Amico, con uno speciale del giornale di Fermo La Voce delle Marche che aiuterà a conoscere meglio il nuovo pastore. Ad attenderlo ci sarà anche l’arcivescovo di Pesaro, Sandro Salvucci, anch’egli fermano, nominato appena un anno fa. Insieme porteranno avanti la metropolia che comprende anche la diocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado, la quale lo scorso gennaio è stata unita “in persona episcopi” all’arcidiocesi di Pesaro.