Preparativi. Solitamente, ogni anno in prossimità della ricorrenza della festa del patrono San Cristoforo, che è stata celebrata il 25 luglio scorso, iniziano due settimane prima i preparativi nella chiesa cattedrale dove gli uomini estraggono dalle credenze seicentesche i paramenti rossi con cui ricoprire le colonne e le paraste delle facciate architettoniche. Si prepara anche la statua del Santo che verrà portata in processione per la città. La cappella musicale entra in fibrillazione per riprendere in mano lo spartito dell’inno composto dal maestro Fini all’inizio del ‘900. L’organista ufficiale tiene un concerto il giorno 23 per ricordare i 100 anni dell’organo novecentesco. La sacra reliquia dell’omero è stata spostata dal museo Diocesano nel Palazzo Ducale di Urbania in occasione della mostra “Il Cardinal Bessarione e Federico da Montefeltro”, ma è ritornata per la benedizione delle macchine durante la sagra dell’automobilista.
Pro Loco. In una mostra organizzata dalla Pro Loco, noi ragazzi eravamo scatenati tanto che avevamo disturbato anche la Soprintendenza alle gallerie e con il concorso anche di qualche artista della Scuola del Libro di Urbino, tra cui Enrico Ricci il quale vinse il premio con un olio rappresentante il paesaggio del ponte dei Cocci. Presidente della giuria, il sovrintendente Dal Poggetto. Scrivo oggi perché so che l’artista ci ha lasciato con le sue bizzarrie e le sue qualità. Una figura ricca di umanesimo, che mi rammentava sempre le sue radici urbaniesi con la figura della nonna. Conservo questi ricordi e anche una sua cartellina allegata a una edizione dell’Astrogallo, Plinio Acquabona, l’immagine dissimile e altri poemetti.
Di Raimondo Rossi