Incessante pellegrinaggio di fedeli alla casa natale della grande mistica e Santa Messa pontificale dell’arcivescovo Tani
Sin dal primo mattino del 9 luglio, festa di Santa Veronica, molti fedeli hanno partecipato alle varie celebrazioni che si sono svolte sia nel santuario della Santa, nella chiesa delle monache e nella chiesa Collegiata.
Preghiera. Un incessante pellegrinaggio di fedeli per tutta la giornata ha raggiunto la casa natale della santa, tante le persone che si sono raccolte in preghiera nel suggestivo luogo dove Veronica ha vissuto l’infanzia. Stupisce come la grande mistica, vissuta tra la fine del Seicento e i primi decenni del settecento, attiri tanta gente. Santa Veronica esercita un fascino ed un’attrattiva particolare, ed è portatrice di un messaggio che è valido anche per l’uomo contemporaneo: cercare e trovare il Centro, il Tutto e il Cuore della vita.
Triduo. Veronica è stata attratta nel deserto del monastero, in una vita di solitudine e comunione con il Signore che è diventato il suo “Centro”. Per molti la festa della santa è un momento di ascolto di una parola che parla al cuore. Questa parola è stata ascoltata durante il triduo tenuto da mons. Piero Pellegrini, rettore del nuovo santuario di Ca’ Staccolo di Urbino, il quale ha evidenziato come Veronica si è immersa nell’amore di Cristo, ha vissuto come amata dal Signore. Lei ha corrisposto a questa vocazione realizzando in pieno la sua umanità. La sua vita è stata un’attrazione continua verso il centro dell’amore che si è manifestano nel cuore trafitto di Cristo.
Pontificale. Nella celebrazione serale tenuta nella chiesa Collegiata alla presenza di tanti fedeli, l’arcivescovo Giovanni Tani nell’omelia ha evidenziato che la vita di Santa Veronica ha avuto sin dall’infanzia un intenso rapporto con Dio. Il percorso esistenziale di Veronica, ha proseguito mons. Tani, è stato un attuare il nome stesso che da religiosa ha assunto: Veronica, cioè vera immagine. Immagine di Cristo con il quale lei si è identificata e al quale si è conformata. Il Signore è diventato per lei il desiderio del suo esistere e del suo essere, il suo “Tutto”. Alcune domande l’arcivescovo ha posto nella sua omelia: “Che ruolo ha il Signore nella nostra esistenza individuale e sociale? C’è la ricerca solo della soddisfazione dei propri desideri o la ricerca di Dio come valore centrale e fondante la vita della fede?”. Veronica è attuale anche oggi, ha proseguito mons. Tani, perché rappresenta l’eterno bisogno dell’uomo di dare alla propria vita un valore che superi la propria individualità e i propri egoismi.
Processione. Dopo la celebrazione eucaristica si è composta una lunga processione che ha sfilato in notturna nelle suggestive vie di Mercatello illuminate da tante fiaccole. Le stesse vie percorse dalla Santa nella sua infanzia e giovinezza. La processione si è conclusa nella grande piazza Garibaldi e la parola conclusiva l’ha tenuta padre Marzio Calletti, che prendendo spunto dalla iconografia della Santa rappresentata con il cuore in mano, ha con forza ricordato che è necessario ritrovare il cuore della vita. È necessario superare, ha detto padre Marzio, l’attuale mentalità dell’indifferenza e disgregazione sociale dovuta a tanti fattori, necessario ripensare la vita e trovare gli elementi aggreganti e superare quelli laceranti. Il cuore è il centro e il centro della persona va recuperato, risanato e potenziato nel bene, se non si recupera il centro della vita, che è il Signore, la comunità cristiana e civile si troverà sempre più sfilacciata e disorientata.
Di don Fabio Bricca