Fano
di don Francesco Pierpaoli
Vicario per la Pastorale
Il giorno di Pentecoste, domenica 5 giugno, dalle ore 16 alle ore 22, presso il centro pastorale diocesano, la nostra diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola è convocata in assemblea dal vescovo Armando. Con particolare sollecitudine sono convocati tutti i membri dei Consigli Pastorali Parrocchiali; quindi anche i parroci e i diaconi, i religiosi e le religiose, i presidenti e i membri di Associazioni e Movimenti.
Pentecoste. Se diamo importanza alle parole è un giorno solenne quello di cui stiamo parlando. Negli Atti degli apostoli si racconta l’evento di “Pentecoste” come compimento della Pasqua di risurrezione di Gesù, dono-effusione dello Spirito santo promesso dal Padre, e nascita della Chiesa. Gesù, intronizzato alla destra di Dio è costituito “Signore e Cristo”. I Giudei di Gerusalemme, che ascoltano le parole dell’apostolo Pietro, colpiti nell’intimo, gli chiedono: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?».
Di questa Chiesa nata dal dono dello Spirito a Pentecoste, Luca traccia un profilo ideale proposto a tutte le altre comunità cristiane: «Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere» (At 2,42).
Cammino sinodale. Carissimi invitati all’assemblea, dove saremo domenica 5 giugno? La domanda è una provocazione anche davanti al fatto che se riteniamo un obbligo la celebrazione dell’Eucaristia domenicale dove potremmo essere quando il Vescovo ci chiama? Il cammino sinodale che papa Francesco ha voluto avviare non punta tanto a dare soluzioni immediate ai problemi e alle sfide quanto piuttosto ad avviare processi in cui l’ascolto di tutti e la relazione tra i battezzati siano alla base del cambiamento.
«Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo a un vestito vecchio; altrimenti strappa il nuovo, e il pezzo tolto dal nuovo non si adatta al vecchio. Nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo fa scoppiare gli otri, il vino si spande, e gli otri vanno perduti. Ma il vino nuovo va messo in otri nuovi. (Lc 5,36-38)».
Popolo di Dio. La novità che il cammino sinodale sta con fatica costruendo è quella di una Chiesa sempre più popolo di Dio, sacerdotale regale e profetico, e tutti i ministeri sono a servizio di questo popolo. Emerge chiaro dall’ascolto e dalle assenze che chi fa più resistenze a questo tempo di grazia sono coloro che hanno più potere e, anche in nome di Dio, fanno fatica a condividerlo. L’”Eucaristia fa la Chiesa” ci siamo sentiti ripetere molte volte! Così nessuno, nemmeno chi la presiede, è padrone, né dell’Eucaristia né della comunità. Un’altra difficoltà è figlia del disincanto, di chi, rassegnato, continua a ripetere che sono ormai troppe volte che si è messo in cammino e nulla è cambiato.
Il giorno di Pentecoste la nostra Chiesa locale è convocata in assemblea e ci incontreremo tutti sperando che nessuno faccia la fine di Tommaso!