Fano
di Redazione
“Non importa che chi scrive lo faccia bene o che scriva un best seller, è importante che scriva”. La citazione di Gianni Rodari apre il nuovo libro di Rossana Guerra, residente a Sant’Ippolito e animatrice della comunicazione, e di sua nipote Francesca Giongrandi che frequenta la terza classe della scuola primaria. Un interessante lavoro a quattro mani dove nonna e nipote invitano a guardare questo tempo con la speranza nel cuore. Un libro, dunque, che trasmette pace, serenità, affetto arricchito da bellissimi disegni pieni di colore.
Lockdown. “Il fatto di raccontare la mia esperienza – scrive l’autrice nella presentazione – durante il lockdown, non deve intendersi come una forma per mettere in mostra i miei pensieri, vuole essere un invito a condividere pensieri e sensazioni, al fine di valutare cosa ognuno ha scoperto durante questo triste periodo. Penso che sia un dovere per tutti non disperdere i momenti in cui la difficoltà della pandemia ci ha messo alla prova, e provare a scoprire cosa nella prova ci ha dato la forza di superare i limiti. Con chi leggerà queste parole – prosegue Rossana – vorrei fare un cammino per scoprire se anche questa pandemia ha qualcosa di bello da donarci”. Nel capitolo intitolato “Ogni casa è Chiesa” Rossana scrive: “La Parola di Dio è entrata nelle nostre case e ogni casa si è fatta Chiesa perché luogo di preghiera. Con Papa Francesco ci siamo sentiti in Chiesa da casa nostra, abbiamo guardato il crocifisso di San Marcello al Corso e alzato un grido di aiuto. La Parola di Dio non ha confini e supera ogni distanza”.
Cardinale Bassetti. Proprio le parole che il cardinale Bassetti pronunciò il 18 marzo 2021 in occasione della Prima Giornata in memoria delle vittime del Covid-19 sono state, per l’autrice fonte di grande ispirazione per i suoi scritti molto intensi, ricchi di sentimenti dalle tante sfumature e di ricordi che riaffiorano alla mente nei giorni di lockdown. Rossana e Francesca ricordano i giorni difficili della pandemia vista, ognuna, con i propri occhi. “Mi mancava uscire fuori – scrive Francesca – soprattutto quando c’erano delle belle giornate di sole, mi mancavano i miei amici e i miei compagni. Fare scuola da casa era brutto non vedevo l’ora di poter tornare in classe con i miei amici e le maestre”. Il racconto di Francesca è corredato da tanti suoi disegni, dalla scuola in dad alle attività svolte insieme alla nonna, un bagaglio di esperienza che sicuramente rimarrà impresso per sempre nella sua mente .