Fano
di Redazione
“FUORI LA GUERRA DALLA STORIA”. Questa la scritta dello striscione, portato da alcune donne, che ha aperto, domenica 10 aprile, “Fano per la Pace” che ha visto tante persone, fra le quali anche il sindaco di Fano Massimo Seri e il vescovo Armando, mettersi in cammino dalla Cattedrale, passando davanti al Monumento dei Caduti, per raggiungere infine piazza XX Settembre. Sul sagrato della Cattedrale, Luciano Benini ha introdotto questo importante momento per la città promosso da numerose associazioni e organizzazioni che hanno come obiettivo l’accoglienza, la giustizia e la pace. Suor Catherine, presente alla camminata, ha raccontato la sua esperienza a Leopoli con l’Operazione Colomba, un’esperienza dove ha potuto toccare con mano il dolore del popolo ucraino.
Vescovo. Arrivati in piazza XX Settembre Benini ha lasciato la parola al Vescovo Armando. “Confesso che questa sera provo una certa difficoltà a parlare. Nella mia giovinezza sono cresciuto leggendo Gandhi, grande pacifista, solo che lì non c’erano i bombardieri e allora mi chiedo: come funziona oggi? Ci fanno forza le parole del Papa e, allo stesso tempo, come scritto sul volantino della camminata di questa sera, si fa riferimento a 33 guerre solo che questa ci tocca più da vicino, le altre sembra un po’ meno. Del pacifismo che ho vissuto da giovane – ha proseguito il Vescovo – era più facile stare dalla parte giusta. Le restrizioni economiche, necessarie o meno, sono sempre i più poveri a pagarle. Giustamente noi pensiamo ai morti ucraini, ma ricordiamoci che ci sono anche tante vittime tra gli invasori, ragazzi mandati, senza motivo, a combattere. Le problematiche, oggi più che mai, non si risolvono con le guerre, ma con il dialogo. Questa guerra – ha sottolineato il Vescovo – è anche strana per noi cristiani. Il Vangelo che io leggo, infatti, è lo stesso che legge il patriarca russo Kirill e allora mi chiedo: cosa ci è capitato? Perfino sul Vangelo discutiamo divisi? E allora noi cristiani dovremmo evitare guerre tra di noi e anche i cittadini evitare i campanilismi”. Il Vescovo, parlando della politica, ha fatto il saluto scout dove il dito più grande abbraccia quello più piccolo a significare come occorre misurarsi con il passo di chi è ultimo”.
Disuguaglianze. Il Vescovo si è poi soffermato sulle disuguaglianze sociali che creano rabbia. “Ormai, soprattutto su alcuni temi, quello che è un diritto bisogna chiederlo come carità e questa è una cosa orribile: quello che è diritto è diritto, non è una carità da fare”.
Sindaco. Intervenuto anche il Sindaco di Fano Massimo Seri il quale ha sottolineato come la guerra e le sue atrocità debbano sempre scandalizzarci e come le sorti del mondo passino anche dalle scelte che si fanno sul territorio. “Per questo – ha sottolineato Seri – ognuno di noi può svolgere un ruolo importante”.