Fano
a cura della Redazione
“Tutti i profughi, di qualsiasi terra, portano il loro dolore, il loro fuggire è conseguenza di violenza, di prepotenza. Dovremmo avere sempre un cuore largo e aperto verso tutti”.
Così ha esordito il Vescovo Armando, venerdì 25 marzo, nel Santuario della Madonna del Ponte Metauro dove ha affidato, in comunione con Papa Francesco, al Cuore Immacolato di Maria la Russia e l’Ucraina davanti all’immagine della Vergine che San Giovanni Paolo II, nel 1984 in visita a Fano, la incoronò protettrice dei marinai. Dopo l’invito alla preghiera del Vicario per la Pastorale don Francesco Pierpaoli e la recita del Santo Rosario, la meditazione del Vescovo.
Uomini di pace. “Mentre facciamo questa consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria – ha proseguito il Vescovo Armando nella sua riflessione – chiediamoci: siamo veramente donne e uomini di pace a casa, nelle nostre famiglie, nelle parrocchie? Ci sono confini? Forse dovremmo chiedere perdono quando i poveri non sono i nostri fratelli più cari o quando, con il potere della parola o del giudizio, umiliamo qualcuno”.
Consacrazione. Poi il Vescovo Armando e i presbiteri presenti si sono recati nella cappella dove è custodita l’immagine di Maria e, proprio davanti al quadro, si sono fermati in preghiera insieme ai fedeli, leggendo l’atto di consacrazione alla Vergine. “Il tuo pianto, o Madre – si legge nell’atto di consacrazione – smuova i nostri cuori induriti. Le lacrime che per noi hai versato facciano rifiorire questa valle che il nostro odio ha prosciugato. E mentre il rumore delle armi non tace, la tua preghiera ci disponga alla pace. Le tue mani materne accarezzino quanti soffrono e fuggono sotto il peso delle bombe. Il tuo abbraccio materno consoli quanti sono costretti a lasciare le loro case e il loro Paese. Il tuo Cuore addolorato ci muova a compassione e ci sospinga ad aprire le porte e a prenderci cura dell’umanità ferita e scartata. Noi, dunque, Madre di Dio e nostra, solennemente affidiamo e consacriamo al tuo Cuore immacolato noi stessi, la Chiesa e l’umanità intera, in modo speciale la Russia e l’Ucraina. Accogli questo nostro atto che compiamo con fiducia e amore, fa’ che cessi la guerra, provvedi al mondo la pace. Il sì scaturito dal tuo Cuore aprì le porte della storia al Principe della pace; confidiamo che ancora, per mezzo del tuo Cuore, la pace verrà. A te dunque consacriamo l’avvenire dell’intera famiglia umana, le necessità e le attese dei popoli, le angosce e le speranze del mondo”.