Era entrata molto giovane fra le suore della Santa Croce poi nel 1965 abbraccia la comunità delle clarisse di Urbino e veste l’abito di S. Chiara.
Suor Chiara Bianca, al secolo Lucia Bini, era nata a Gordona in Valchiavenna, il 12 marzo del 1939. Entrò molto giovane fra le suore della Santa Croce e là ricevette una formazione rigorosa sia umana che spirituale. Dopo un discernimento, a 26 anni sentendo la vocazione ad una vita più ritirata e contemplativa, entrò nella nostra comunità il 17 ottobre 1965 e vestì l’abito di Santa Chiara il 24 aprile 1966 con il nome di Suor Chiara Bianca dell’Agonia di Gesù.
Qualità. Era una donna amante del silenzio, della solitudine, della preghiera e del lavoro; silenzio, solitudine e preghiera che era molto capace di tradurre in un lavoro assiduo, creativo, metodico e preciso; preghiera che attraverso le sue competenze e le sue mani d’oro ella trasformava in ricami senza pari e icone splendide che molti di voi hanno avuto o conoscono in qualche modo. Ma suor Bianca è stata anche una monaca di grande amore e carità, sia verso di noi sorelle, attraverso il suo esempio e tante piccole cose fatte nel nascondimento, sia allargando il suo cuore con aiuti anche prolungati alla nostra Federazione di Clarisse: andò infatti, in vari periodi della sua vita, ad aiutare diversi monasteri e delle Marche (Montegiorgio, Falerone, Matelica) e in Abruzzo (Atri). Un’altra cosa che non possiamo dimenticare è l’esperienza che lei ha fatto a Puan nel nostro Monastero di Clarisse in Argentina, esperienza missionaria che per lei fu molto importante e che ha lasciato un segno presso le sorelle argentine.
Malattia. Di recente, circa sei mesi fa, la salute di Suor Chiara Bianca ha vacillato a causa della scoperta di un tumore maligno al pancreas… e in questo percorso lei si è affidata totalmente a Dio, alla Fraternità, alla nostra Madre con un abbandono profondo, una vera consapevolezza della Croce che doveva portare e tanta gratitudine per la preghiera di tutti dalla quale riceveva tanta forza. Fondamentale e incoraggiante è stata per suor Bianca e per noi sorelle l’assistenza dell’ANT piena di competenza, dedizione e amore espressa attraverso la dott.ssa Daniela Luminati e l’infermiera Chiara. Bianca era una donna forte nello spirito, del tutto confidente nel Signore e nella potenza della preghiera e ha fronteggiato serenamente il suo male reagendo sul serio: ha scritto icone sino alla fine… le ultime le ha volute far benedire da un sacerdote amico suo e della fraternità la mattina del giorno della sua morte. Ha completato una bellissima tovaglia a tombolo che aveva fatto in vista della Santa Pasqua e ce l’ha messa tutta per finirla, ben consapevole che nessuna di noi fosse capace di completarla. Ci ha lasciato quando la sua situazione che era stabile da mesi, è precipitata all’improvviso. Noi che siamo state tutte con lei sino alla fine, ringraziamo il Signore per avercela donata e siamo certe che la sua preghiera che è sempre stata generosa, accompagnerà sempre noi, i suoi familiari e i suoi amici.
Il rito. La cerimonia funebre si è svolta nella Cappella del monastero ed è stata presieduta dal Vicario Generale dell’Arcidiocesi Don Daniele Brivio, presenti il padre Provinciale dei Minori padre Simone e numerosi religiosi provenienti anche da Pesaro e Fano. È stata una bella celebrazione pur nella sua semplicità, una esperienza spirituale molto sentita e l’omelia è stata tenuta dall’ ex padre provinciale Ferdinando Campana, che conosceva molto bene suor Chiara Bianca.