Sabato 12 febbraio nella santa Messa vespertina è stato ricordato il vescovo mons. Enrico Bartolucci nell’anniversario della morte. Padre Enrico, come lo chiamavano tutti, era nato a Mercatello il 14 marzo 1929. Entrato giovanissimo nei Comboniani, emette i voti a Firenze e riceve l’ordinazione sacerdotale il 7 giugno 1952 nel duomo di Milano per le mani del cardinale Schuster. Pochi mesi più tardi è chiamato dal suo Istituto a collaborare alla rivista missionaria “Nigrizia” di cui in seguito diventerà direttore. Nel 1963 la prima esperienza missionaria diretta, nella missione di Mabayi, in Burundi. Dopo vari incarichi, viene nominato segretario generale del Segretariato per le Missioni e in tale veste visse un’esperienza innovativa per la nuova stagione della missione inaugurata con il Concilio Vaticano II. Consacrato vescovo il 28 giugno 1973 nella basilica vaticana da Paolo VI, veniva destinato alla chiesa di Esmeraldas (Equador). Quasi ventidue anni di episcopato iniziato l’8 settembre 1973 e terminato, tra il cordoglio sincero di tutto il popolo esmeraldegno, il 10 febbraio 1995. Un episcopato ricchissimo di iniziative in ambito pastorale, nel campo della promozione umana, con una dedizione incondizionata alla causa degli afroamericani. La formazione dei sacerdoti una delle sue principali preoccupazioni. Un vescovo che ha sofferto tanto per la sua chiesa, alla quale si è dato senza riserve. Sempre desiderati i suoi ritorni a Mercatello per la visita alla madre, ai parenti, agli amici. Amava passeggiare per i boschi e fermarsi in preghiera e meditazione. La sua profonda umanità e spiritualità sono raccolti nei Diari, in parte pubblicati dalla prof.ssa Renza Labaa, nell’opera “Nelle mani di Dio. Enrico Bartolucci missionario comboniano”, pubblicata dell’Editrice Missionaria Italiana nel 2003.