
XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Anno C (Luca 20, 27-38)
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». Gesù rispose loro: figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Commento alle Letture della domenica
- Introduzione
Ogni domenica siamo in chiesa per celebrare la Pasqua del Signore, cioè la sua morte e risurrezione, quella risurrezione che conferma la nostra fede e getta luce sulla nostra vita presente e futura. Il buio della morte così è vinto dalla luce della risurrezione, che, grazie a Gesù, è donata anche a noi.
- Credo la vita eterna
Un sondaggio, non tanto recente, afferma che il 62% degli Italiani crede, con qualche sfumatura, che vi sia una nuova vita nell’aldilà. Di questi una metà dichiara una fede “molto ferma”, mentre gli altri una “fede-speranza”, ma con qualche dubbio. Cosa dice a proposito la Parola di Dio, oggi?
- La speranza della vita eterna
Nel nostro cuore portiamo tante aspirazioni e desideri: ma il più grande è la vita. Non una vita breve, povera, piccola, ma una vita significativa, piena di soddisfazioni, non risenta del peso degli anni e soprattutto che duri per sempre. È vero che qualcuno la disprezza questa vita terrena. Una cosa è certa: che nel cuore di tutti è forte il desiderio di una vita bella, gioiosa, e soprattutto senza limiti di tempo.
Ammiriamo l’esempio dei 7 fratelli Maccabei con la loro mamma, che, di fronte al re non tradiscono la fede, ma con coraggio testimoniano la speranza della vita eterna: “Da Dio si ha la speranza di essere da lui di nuovo risuscitati”. Ecco, il Signore ci invita ad ascoltare il nostro cuore e scoprire ancor più chiaramente questo desiderio di vita eterna: esso è la prima forte prova che ci sarà un’altra vita dopo quella terrena, e che sarà migliore, davvero felice e senza fine, se avremo seguito il Signore.
- Siamo figli di Dio perciò eterni
I Sadducei non credevano alla vita dopo la morte. Portano a Gesù l’esempio, quasi ridicolo, della donna che sposa, uno dopo l’altro sette fratelli. Il problema posto a Gesù non riguarda il matrimonio ma la vita dopo la morte: Che cosa ne pensa Gesù?
Gesù fa alcune affermazioni. Chiama gli uomini “figli della risurrezione, figli di Dio…”, e di Dio dice: “ Dio non è dei morti, ma dei viventi”. Gesù parla di un’altra vita oltre la presente, una vita dove vivono Dio, gli angeli e i santi, in una gioia infinita. Anzi lui è venuto da quel mondo e si è fatto uomo per condurre tutti alla gioia del cielo. La vita eterna ci è donata nel Battesimo, nell’Eucaristia ci viene rafforzata con il Corpo e Sangue di Gesù, e con la sua Parola ci è indicata la via per arrivare alla vita eterna. Gesù è molto chiaro: la vita continua oltre la morte e durerà per sempre.
- Gesù risorto è il garante della vita eterna
Ma Gesù fa di più. Noi vediamo all’orizzonte della vita terrena la morte e questa ci fa paura perché ci sembra la fine di tutto. Allora Gesù ha voluto passare attraverso la morte, per trasformarla da muro a porta di passaggio. Infatti il terzo giorno è risorto ed ha inaugurato anche per noi la certezza che nella morte fisica passiamo alla vita eterna, dove parteciperemo alla gloria della sua risurrezione: “Chiunque vede il Figlio e crede in lui ha la vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.
La risurrezione garantisce che, come Gesù è passato attraverso la morte ed è risorto, così anche noi che crediamo in lui. Anche se a volte vengono dubbi, Gesù Maestro è il garante della vita eterna.
- Conclusione
“Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà”, affermiamo nel Credo. Oltre a credere nella vita eterna, noi affermiamo di aspettarla, cioè di vivere ogni giorno pensando ad essa e preparandola dietro a Gesù .
LETTURE: 2 Mac 7, 1-2. 9-14; Sal 16; 2 Ts 2,16-3,5; Lc 20, 27-38
DON PIERO PELLEGRINI