«Bisogna pregare sempre, senza stancarsi mai». Così l’evangelista Luca con questa frase intende riassumere tutto l’insegnamento della parabola, presentandoci due figure che hanno caratteristiche opposte: da un lato un giudice iniquo, pieno di sé e del potere che esercita senza alcun principio di giustizia, dall’altro una vedova sola e indifesa che chiede fortemente giustizia. Le vedove erano l’immagine della debolezza in terra di Israele. Erano le miserabili al tempo di Gesù, perché non avevano qualcuno che le protegge, che le portasse il pane, che le amasse e si occupasse di loro. Inizialmente alla vedova pur avendo diritto alla giustizia, non le viene concessa, poi però, la sua incessante richiesta riesce a bypassare e modificare il criterio e la decisione del giudice malvagio. Così avviene per la preghiera: è la consapevolezza del suo valore che le dà forza. La preghiera è sentire l’amore di Dio vicino. E’ il canale dentro il quale Dio si muove per operare giustizia ai suoi figli. La preghiera costante e l’ascolto della Parola, sono anche il luogo dove poter comprendere pienamente l’amore di Cristo. Il Signore che ci ama profondamente e ci conosce in tutti gli aspetti, compresi la nostra voce e i battiti del cuore, come è pensabile che non faccia giustizia ai suoi figli? Se il giudice iniquo, pur di mal volentieri, ha reso il dovuto a questa vedova, come è possibile che Dio non lo faccia anche a noi? L’invito che viene sottolineato con forza in questo Vangelo è quello di mettere nella intercessione al Signore tutta la nostra forza e fiducia. «La preghiera», ha detto padre Luca Gabrielli, «è un’arma potente ed efficace perché chiama in causa la forza di Dio. Ci rinvigorisce e ci dà linfa vitale per combattere le nostre battaglie. Gesù ci racconta questa parabola per farci comprendere l’importanza della supplica che bussa sempre al cuore di Dio. Egli l’ ascolta con il suo cuore di Padre e saremo esauditi nel modo migliore che solo Lui conosce». Quindi il parroco ha invitato i ragazzi universitari a dare spazio al Signore che vuole venire a regnare nei loro cuori e ad avere tanta fede in «Dio Padre che li guarda con amore tenero, in Dio Figlio che dona loro le Grazie di cui hanno bisogno e in Dio Spirito Santo che è la Grazia in persona».
GIUSEPPE MAGNANELLI